Immaginate di andare in una ridente cittadina, diciamo pure quasi un paesino un po’ sperduto, con la vostra brava chitarra e di provare a mettere nero su bianco (o su pentagramma) suggestioni, emozioni, stati d’animo che questa esperienza vi porta. E’ più o meno quello che ha fatto James Yorkston con la sua ultima impresa discografica, lungamente intitolata “The Cellardyke Recording and Wassaling Society”. Qualcuno dirà che in questo processo creativo non c’è niente di esageratamente nuovo e sarà pur vero ma ciò non toglie che quel che conta davvero è il risultato e quello di Yorkston è indubbiamente buono. Si tratta di un disco che si lascia ascoltare con piacere ed è in grado di farci viaggiare un po’ con la mente, portandoci su quelle coste scozzesi tanto care e familiari al cantautore, che è nato proprio lì, nella fattispecie a Kingsbarns. L’album, il dodicesimo della carriera del buon James, si avvale anche della collaborazione della violinista Emma Smith, del bassista Jon Thorne e della cantante KT Tunstall (ve la ricordate? Quella di “Suddenly I see” de “Il Diavolo veste Prada).
“The Cellardyke” è composto per lo più da brani che sono ballad dal sapore ora un po’ folk, ora un po’ pop con qualche punta di soul, assai lievi e ben costruiti. Nella tracklist spiccano l’allegra “The Great Ghosts”, la dolce “The Fellow Man” e in chiusura, la cover di “You and your sister” del cantautore americano Chris Bell.
In conclusione, siamo in presenza di un disco che, se amate il folk, è sicuramente da ascoltare ma anche chi non è fan del genere, può tranquillamente dargli una chance e farsi trasportare dalle note e dalla calda voce di Yorkston.
http://www.jamesyorkston.co.uk/
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autore: Veronica S. Valli