Non saranno di certo delle rockstar collaudate e bruciate, ma ci stanno provando in tutti i modi, come del resto gridano a viso aperto nella loro song live “Torneremo a bruciare“.
Sono i Back Crawl, una band emergente di Napoli, più precisamente di Varcaturo, loro quartiere storico, da cui provengono e dal quale stanno tentando di spiccare il volo per entrare nel circuito indie del Belpaese, sempre nel segno di quel “nuotare a dorso”, cercando di galleggiare e prepotentemente spingersi avanti, come tanto grintosamente mi rivela il frontman Dario Ghiggi, letteralmente ” … in questo mare di m**da, dove l’unico stile possibile è il dorso, per salvarsi quantomeno la faccia, in questo miasma di band emergenti“.
Questo anche il sunto essenziale della filosofia Back Crawl, che ho avuto il piacere di incontrare sabato 20 ottobre in un centralissimo locale di Napoli, il SudTerranea di Vico Quercia, a due passi dalla metro Dante, durante la presentazione ufficiale del loro primo Ep “A Dorso“, totalmente autoprodotto, che per l’occasione è stato accompagnato anche dalla proiezione della clip ufficiale dell’omonima “A Dorso”, girata grazie alla collaborazione di Marco Renda, regista partenopeo emergente di cortometraggi.
Sette song istintive e rabbiose, sono l’essenza di questo piccolo ma importante lavoro della band, che, stanca di essere etichettata e vissuta nei circuiti cittadini esclusivamente come cover band, esce allo scoperto con questi inediti frutto di un percorso partito dieci anni orsono da una monotona vita di provincia, quando Dario Ghiggi, chitarrista e frontman, incontra Davide Fisciano, batterista, ed insieme, tra le infinite presenze di un basso mobile ed ambulante, iniziano a nuotare nell’infinito mare della musica.
Solo tre anni fa, a seguito della più stabile collaborazione del nuovo bassista Federico Nisci, sorge e si sviluppa concretamente l’idea di un concept, che raccolga le emozioni, la vita e l’esperienza della band.
Le canzoni piene di rabbia sono riflessioni urlate da una voce potente che, in pieno stile rock, con qualche scanzonata inflessione grunge comunicano di un mondo difficile, di rapporti al limite della voglia di non farsi mettere i piedi in testa, della presenza di cuori pulsanti e cervelli ragionanti, in una dura realtà che spesso sa di abitudine, di resa, di marcio, di avvilito.
Il disco è autoprodotto e dunque non dispone di un circuito di distribuzione, ma i Back Crawl li si puo’ incontrare sul web al profilo facebook , (nel web anche diverse song), e magari in giro per la penisola, in alterne date nei migliori club sotterranei.
Autore: Vittorio Renzelli