Dio è morto, Marx è morto ed anche il rock non si sente tanto bene…
Parafrasando una celebre massima di Woody Allen, bisogna ammettere che il nostro amato genere musicale, non vive uno dei suoi periodi di maggior splendore.
Le cause potrebbero essere molteplici: un semplice periodo storto per questo tipo di proposta, eccessiva offerta legata all’immensa esposizione attraverso internet, un riciclo continuo di vecchi stilemi e chi più ne ha più ne metta.
Uno degli ultimi momenti di gloria di massa, vissuto dal caro vecchio rock, riguarda il “grunge”.
Verso la metà degli anni 80’, questo movimento si sviluppò in quel di Seattle e dintorni . Sul piano musicale, con i dovuti distinguo del caso, esso si caratterizzava per un misto di hard-rock, punk, hardcore e metal mentre sul versante dell’immagine, un look trasandato ed un atteggiamento verso la vita amaro e disilluso crearono, per grandi linee, una scena frastagliata che ebbe la sua massima esposizione con il boom dei Nirvana di inizio anni 90’.
Tra i prime mover di quel fenomeno musicale, vi furono i Mudhoney. Attivo ancora oggi con buoni risultati artistici, il gruppo statunitense è uno di quei casi in cui, la poca voglia di sottostare alla ferree leggi dello show biz ed una scarsa avvenenza tarpano le ali (ammesso e non concesso che si voglia disperatamente volare alto nelle classifiche di vendita).
L’occasione di tornare a parlare del combo capitanato da Mark Arm (voce/chitarra) e Steve Turner (chitarra), è offerta dalla recente pubblicazione del dvd “Mudhoney: Live in Berlin, 1988”, edito dalla !K7.
Un documento di sicuro valore storico, quello che ci propone questo filmato, ossia la prima esibizione fuori dai confini statunitensi dei nostri e il loro debutto assoluto nel vecchio continente, quando ancora doveva vedere la luce il loro ep d’esordio “Superfuzz Bigmuff”.
E’ un piacere per gli occhi e le orecchie, vedere all’opera un gruppo dall’aspetto improbabile (mancano giusto le mitiche camice di flanella, un must del grunge), poco incline alla smancerie da live-show, tutto concentrato nel proporre riff al fulmicotone dal suono distorto, una voce sguaiata ed una sezione ritmica bella pestona.
Il prototipo del ritorno all’essenzialità estetica e sonora che fu uno dei motori propulsivi del successo del grunge, dopo la vacuità tanto in voga negli anni 80’. Certo che poi il fagocitamento da parte delle major di turno, fecero ben presto tramontare gli ideali iniziali, tanto che in molti non seppero gestire il successo conseguito, facendo o una brutta fine (la morte di Kurt Cobain dei Nirvana e quella di Layne Staley degli Alice In Chains, i casi più eclatanti) oppure portandosi addosso le cicatrici di una vita al limite (nella scena di Seattle ci fu il ritorno di una droga come l’eroina che segnò l’esistenza, per un certo periodo, di personaggi tipo Mark Lanegan degli Screaming Trees o lo stesso Mark Arm).
Ciò che ci restituiscono queste immagini è, appunto, quel senso di innocenza e di amore per la musica che, spesso, il cosiddetto mestiere trasformano più in un lavoro che in una forma d’arte. Tutto sommato anche il fatto che il contenuto di questo dvd sia alquanto spartano, aggiunge un tocco di fascino, rispetto alle odierne produzioni del settore, piene di effetti speciali atti a coprire la mancanza di sostanza.
Tra i contenuti speciali, inoltre, c’è una interessante intervista a Mark Arm che col suo sorriso sardonico e la riconosciuta schiettezza, racconta gran parte della storia della band e fa alcune considerazioni riguardo il grunge in genere.
L’incontro è stato condotto dal giornalista Stevie Chick che firma anche le note scritte del libretto d’accompagnamento.
Un ulteriore motivo per caldeggiare l’acquisto di un documento, capace di mostrare la nascita di un gruppo e di un movimento, entrati a pieno diritto nella storia recente di quello che, una volta(?), chiamavano rock.
La tracklist:
01 No One Has
02 Sweet Young Thing Ain’t Sweet No More
03 Need
04 Chain That Door
05 If I Think
06 Mudride
07 Here Comes Sickness
08 Touch Me I’m Sick
09 In ‘N’ Out Of Grace
Autore: Luca M. Assante
www.mudhoneysite.com – www.facebook.com/pages/Mudhoney/120610017957082