E’ triste doverlo ammettere – lo faccio comunque con la coscienza “messa a posto” dagli innumerevoli ascolti del disco in questione – ma il nuovo lavoro degli inglesi Isan, pupilli di casa Morr Music, è di un’inutilità deprimente.
Un lavoro in cui regna, purtroppo, una disarmante povertà di idee.
In “Plans Drawn In Pencil” si succedono stancamente dei teneri, malinconici quadretti glitch-ambient, in cui è palese una ricerca sonora praticamente nulla (come si spiegherebbe altrimenti l’infinita reiterazione degli stessi – pochi – suoni in quasi tutti i brani?), e una mancanza di fantastia sconcertante.
Distese sonore impalpabili, rischiarate da glitch scricchiolanti e celestiali, lunghissime, note di tastiere, rarissimi beat di contorno ed effettistica “di maniera”: questi gli ingredienti di un disco semplicemente “insipido”, che probabilmente potrebbe essere realizzato da qualsiasi ragazzino capace di utilizzare un software musicale e di saper mettere le mani (o la mano) su di una tastiera. Triste.
Autore: Daniele Lama