La neotribù partenopea di sodali e simpatizzanti della musica elettronica si muove compatta.
Alle nove e mezza di sera davanti alle porte del Sanakura non c’è ancora nessuno, un’ora dopo la strada è gremita del pubblico del trio berlinese. Pubblico che si rivelerà poi molto caloroso.
I To Rococo Rot danno vita ad curioso set, non certo impeccabile, ma molto divertente, con Robert Lippock ai campioni, suo fratello Robert alla batteria e Stefan Schneider che quando non suona il basso si occupa di un piccolo synth.
Vengono eseguiti quasi in ordine didascalico la maggior parte dei brani del nuovo album “Hotel Morghen”, album in piena atmosfera indietronica berlinese, non molto differente dai precedenti lavori del gruppo o da quelli dei vari Lali Puna, Mouse on Mars, o Tarwater (il cui leader è proprio Robert Lippock). Non a caso si comincia con la traccia 1, l’irresistibile “Dahlem”, alla fine della quale accade un curioso episodio: il gruppo ringrazia soddisfatto il pubblico napoletano esprimendo il loro amore per la città, pur con minime ma legittime riserve: “ La vostra città è stupenda, ma non so come facciate a viverci” . A questo punto un ragazzo dal pubblico si fionda diretto verso il malaugurato speaker chiedendogli di ritrattare un’affermazione tanto insolente….
Per il resto il concerto si mantiene su buoni standard, con esecuzioni molto fedeli alle versioni originali e con un’ottima acustica, forse mai sentita così a punto in un locale di Napoli.
Solo nel finale le maglie dell’ esibizione si sfilacciano eccessivamente verso soluzioni più dance e Chill Out. Spesso, di questo genere di musica in ambito live, si dice che non abbia ne il sufficiente spessore per essere fruita in modo autopoietico, come musica “suonata”, né sia abbastanza immediata e viscerale per poter essere ballata.
I To Rococo Rot da par loro rispondono con un set che, se non brilla per originalità, dispensa un’ottima atmosfera, risultando gradevole, ottimamente suonato ed estremamente contemporaneo.
Autore: PasQuale Napolitano