“Swim” è la nuova sinfonia digitale di Mr Daniel Snaith, il musicista canadese nell’elite dei fortunati a meritarsi una copertina di “Freakout Magazine” di qualche anno fa.
La composizione nasce nel 2009 nel corso dell’edizione dello scorso anno di “All Tomorrows Party” il festival che riunisce il meglio del panorama indie USA, passato anche sotto la direzione artistica dei The Flaming Lips.
L’opera ha tutto un corredo di talenti: Marshall Allen (nella Sun Ra Arkestra), Mr. Kieran “Four Tet” Hebden, il conterraneo Jeremy Greenspan (Junior Boys, e si sente), oltre a batteristi, percussionisti, vibrafonisti.
Si parte con l’effervescente “Odessa” il singolo che strizza l’occhio al dancefloor, ma soprattutto ispirato al post-disco del maestro Arthur Russel. Un richiamo, questo, che percorre tutte le tracce, non soltanto per l’uso di sintetizzatori e campionamenti vintage, ma soprattutto per la sperimentazione di nuove formule del songwriting mai tanto fragile ed emotivo.
Anche l’intonazione vocale provoca un sussulto ogni volta che si eleva al falsetto restituendo in vita ed all’epoca dei fasti di “World of Echo” il povero Arthur, purtroppo finito nel 2002.
Stesso discorso per le tracce successive che alternano derive malinconiche (Hannibal, Jamelia ) anch’esse ingrediente necessario per il nightclubbing, a alle logiche ipnotiche delle piste (Lalibela, Sun) setacciate in lungo ed in largo dal nostro dai tempi di “Andorra” il precedente full-lenght, un prezioso gingillo che con quest’ultima uscita forma una splendente parure nella discografia di Daniel Snaith.
Autore: g.ancora