Ottimi, nelle loro nuances grigio fumo il quartetto milanese dei Donnie Lybra, con l’Ep Neon cercano di saltare il guado dell’anonimato indipendente per intaccare un gradino d’ascolti più alti e allargati, e si può affermare che come punto di partenza non c’è male, vivono in quella bella patologia waveing pixellata di contemporaneità emoticon di marca American Football che non fatica a farsi benvolere sin dal primo accordo.
Disco di malinconia diffusa come riferimento principale di coordinate mid-Ottantiane, cinque brani personalissimi che sicuramente non deluderanno cercatori di vibrazioni e qualche nostalgia di ieri, ma anche per chi vuole vedere/sentire i nuovi corsi seminali appunto di quel tempo che fu, proiettandosi in avanti tra modelli strutturati e avanguardia consapevole; non mancano le turbolenze agre e i tratteggi evanescenti poetici Salutarvi, le dolciastre scorribande epiche Tutti galleggiano, MM3, è un attraversare contemporaneamente due mondi semi oscuri che senza sovvertire nulla, si conficcano in testa e colonizzano l’autonomia mentale di una giornata, specie al passaggio di sensazioni Cure e Death Cab For Cuties L’stinto del ratto.
Per dirla alla Marlene una “bella festa mesta” che allunga le sue tentacolarità ovunque anche quando la stupenda e soffice scheggia di vetro Il tempo (per non capirci) rimane impigliata tra testa e cuore dell’ascoltatore, in quel formidabile limbo dove albergano le belle cose, le cose preziose.
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autore: Max Sannella