Registrato dal vivo nella loro città, New York, il 4 Marzo 2007, in chiusura di una lunga tournèe attraverso gli Usa – ad Agosto, poi, sono passati in concerto anche qui in Italia… – questo CD di 57 minuti comprime la rabbia distruttiva, autolesionista e sguaiata del quartetto skinhead proveniente dai ghetti chicani della grande mela: puro punx isterico, veloce e riottoso che, partendo dalla lezione degli indimenticabili concittadini Ramones – dei quali qui fanno la cover di ‘Blitzkrieg Hop’ – estremizza, sullo stile dei britannici Crass, Exploited e Blitz, quel tipo di discorso, come accadde anche in Italia nei primi 80, quando i punk più oltranzisti, incattiviti dalla svolta commerciale che il loro fenomeno andava prendendo, si autoemarginarono ancor di più, in un atteggiamento, un suono ed un ritmo ormai del tutto fuori controllo: la nascita dell’hardcore, insomma.
Formatisi nel 1990, e con alcuni cambi di formazione alle spalle, Jorge Contreas Herrera (voce), Jake Pass Kleatis (chitarra), Rick Beer (basso) e Meggers Eggers (batteria), hanno realizzato 8 dischi in carriera, e come vedrete anche nel DVD allegato a questo CD, dal vivo sono puro massacro; il loro pubblico, teppisti che se ne stanno ipercompressi, in una pozza di sudore e pieni di lividi, sotto il palco del Knitting Factory, si agita come fossero i dannati dell’Inferno, mentre le 22 canzoni scorrono quasi senza pause tra l’una e l’altra. Volgari, con pazzesche creste e spike ossigenati sulla testa, ingolfano le loro canzoni con un interminabile serie di slogan minacciosi contro l’ordine costituito; i Casualties pescano idee dappertutto: militarismo (insurrezione armata, cinturoni coi priettili), comunismo (falce e martello sulla shirt del chitarrista) fino ai teschi dipinti sugli amplificatori, non si fanno mancare proprio nulla, ma il concetto dev’esser chiaro, ed è che a loro, questa società, gli fa proprio schifo; bisogna smantellarla, o almeno starne ai margini. Ad un certo punto, invitano a salire sul palco qualche ragazzo del pubblico che abbia le palle di suonare la chitarra con loro in una canzone, così si fa avanti un tipo che se la caverà pure piuttosto bene, ma del resto non è che i Casualties siano proprio dei virtuosi dello strumento: la loro musica è fisica al 100%, sebbene suonata con precisione. La qualità audio del CD è buona, mentre quella del DVD, che documenta lo stesso concerto, davvero pessima. ‘Made in N.Y.C.’, in una bella confezione cartonata, può rappresentare a tutt’oggi anche una sorta di greatest hits della band.
Autore: Fausto Turi