I Matti delle Giuncaie sono la band folk rock (anche se prediligono l’etichette “hard-folk” e “patchanka”) dello stivale tra le più longeve. Nascono tra Follonica e Grosseto nel 2008 ed oggi la formazione è composta da Lapo Marliani alla chitarra classica, Francesco Ceri al mandolino, Simone Giusti al basso e synth, Mirko Rosi alla batteria. Molto conosciuti nel giro anti-proibizionista li ricordiamo per brani storici come Canapone, Il ballo della canapa e Sweet Canapa, ma anche per aver scritto la colonna sonora del documentario Salviamoci!, corto di solidarietà a “Stand up for Jamaica“, uscito in dvd per Carta Cantieri Sociali. Un gruppo che potremmo definire cugino della Bandabardò, non a caso i rapporti fraterni e artistici con il compianto Erriquez sono visibili in molti lavori discografici dei nostri. Sicuramente sono tra ii capisaldi del genere che continua a mietere appassionati e seguaci di un certo stile musicale che rispecchia anche quello di vita. Il gruppo, dopo un brano pubblicato un anno fa, è tornato con un nuovo singolo che anticipa l’album previsto per l’estate. Abbiamo incontrato Lapo Marliani per parlare del presente e del futuro della band.
Bentornati Matti! Questa pandemia vi ha tarpato le ali o meglio vi ha spento gli amplificatori. Ma finalmente siete tornati e il 10 aprile suonerete dal vivo. Raccontateci cosa succederà.
E cosa farete in estate? Concerti in vista?
Per il momento ci godiamo la primavera che è ricca di appuntamenti: oltre al 10 a Follonica saremo il 24 a Poggibonsi a Bottega 26, il nuovo locale dei nostri amici di Bottega Roots, il 25 alla Festa di Liberazione di Vicchio (FI) ed il 30 al Renny Club di Firenze. Il calendario estivo è in piena formazione e col fatto che a giugno uscirà il nuovo disco contiamo di fare un’estate piena di concerti! Una data estiva la vogliamo però già segnalare: venerdì 3 giugno saremo in mezzo allo splendido golfo di Baratti per un concerto sulla spiaggia organizzato dal Sun Beach Bar. Lì troverete i Matti nel loro habitat ideale: la natura e la musica.
Grazie al vostro impegno politico-civile un anno fa avete pubblicato un brano molto significativo. “Matto” supportava Walter De Benedetto in un momento delicatissimo della sua già ardua vita. E il brano è firmato dal compianto Erriquez della Bandabardò.
Quando una canzone unisce tante storie diverse. C’è la storia amara della nostra ultima collaborazione con l’immenso Enrico Greppi che ci ha regalato per l’ultima volta la sua preziosa Poesia. C’è la storia assurda e kafkiana del processo a Walter de Benedetto. C’è la storia a lieto fine nel giubilo di tutti per la sentenza di annullamento del processo. Ci sono le storie impegnate di tanti militanti dell’area antiproibizionista che hanno amato il brano e hanno voluto essere presenti nel video per fare sentire il loro sostegno a Walter. Vorrei in tal senso ringraziare il nostro vulcanico manager Andrea Fornai che è un antiproibizionista storico ed è stato proprio l’anello di congiunzione tra “Matto” e la storia di Walter.
Oggi invece tornate con “Un mondo senza noi” un’invettiva contro l’umanità pronta a rovinare se stessa e tutto il bello che ci circonda. Ancora una volta un brano impegnato…
Non so se il brano sia più o meno impegnato, diciamo che nasce da alcune riflessioni che abbiamo fatto durante il primo lockdown. Ci ha colpito questo mondo esterno scevro di umanità e ci siamo chiesti: ma non è che forse il mondo sta meglio senza noi? Sembrava proprio di sì! E allora la domanda un po’ provocatoria ma anche amaramente reale: ma a parte a noi essere umani, a chi frega davvero di noi Homo Sapiens? Probabilmente siamo gli unici ad avere a cuore questa losca e bizzarra figura che è l’Uomo. Quindi ripartiamo da noi, magari cercando di migliorarsi almeno un po’!
Il videoclip è girato in un luogo molto originale. Ce ne parlate?
“Un mondo senza noi” anticipa il prossimo album. Finalmente verrà pubblicato il vostro quinto lavoro. Ci dite se ha un concept, che suoni avrà, quanti brani lo compongono, le collaborazioni …
Oramai da alcuni anni collaborate con la label Salty Music. Mi sembra che ci sia ancora un ottimo fermento in Toscana per band come la vostra e la label vi supporta bene!
Ci troviamo molto bene con Salty Music perché è composta in pratica dalla nostra squadra di sempre: il sopracitato Andrea Fornai al management e Daniela Di Tommaso la nostra efficiente booking manager. Con loro curiamo insieme tanti aspetti, ad esempio il video di “Il mondo senza noi” è stato interamente realizzato da Salty Music e noi, col solo ausilio di un collaboratore esterno. Sono cose che fanno squadra, e la nostra sembra funzionare bene!
E su scala nazionale cosa pensate succederà? Il folk rock sta tracciando un nuova strada? Anche la mitica Bandabardò si è rimessa in moto nonostante la grave assenza.
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