Un gruppo che decide di chiamarsi “Ti amo ma ho scelto l’oscurità”, che pubblica un disco intitolato “La paura è al nostro fianco”, con una copertina quasi totalmente nera, sembra voler mettere subito in chiaro quali siano gli umori della propria musica, i toni prediletti, l’estetica di riferimento.
E infatti: il primo LP della band di Austin (dopo un ep omonimo pubblicato nel 2003), in cui militano Christian Goyer ed Ernest Salaz, già con Windsor For The Derby, è un concentrato di rock cupo, ineluttabilmente oscuro.
Una musica smarrita irrimediabilmente negli oscuri sentieri tracciati nella storia del rock da Joy Division, Cure e Bauhaus (tra gli altri), filtrata a tratti da una certa sensibilità shoegaze/post-rock (nella rarefazione di certe chitarre, in certi passaggi strumentali che ricordano appunto i Windsor For The Derby), impregnata di un romanticismo esasperato.
Canzoni tormentate, struggenti, talvolta davvero coinvolgenti (splendide le iniziali “The ghost” e “According to plan”), altre volte piuttosto anonime (“At last is all”, “Long walk”, ma non solo), raramente percorse da insospettabili – e per questo ancora più graditi – spiragli di luce (“Lights”, appunto), tendenti ad un’introspezione prossima all’abisso (“The owl”) o ad enfatici crescendo (“We choose faces”).
L’attenzione, purtroppo, si assopisce man mano che si va avanti nell’ascolto. Probabilmente, oltre ad una così marcata e determinata definizione dell’”atmosfera” di fondo, gli ILYBICD si sarebbero dovuti impegnare di più in fase di scrittura. Così com’è, “Fear is on our side” è un album di canzoni che purtroppo si fanno dimenticare troppo in fretta.
Autore: Daniele Lama