Altro gran colpo per una band campana. Su etichetta CNI Music (Agricantus, Daniele Sepe, Bisca, Morricone, Bianconiglio e tanti altri) è uscito il 4 dicembre Humanoalieno, disco d’esordio della omonima band casertana prodotto artisticamente da Cristiano Santini (ex Disciplinatha).
Il marchio CNI potrebbe però ingannare: non si tratta qui di etno-musica, della quale la casa discografica di Roma è esperta, ma di sonorità new wave e beat, che ammiccano a volte agli anni ’80 italiani e non solo, e altre volte raggiungono addirittura l’estremo opposto ovvero il post-rock più attuale.
Decisamente new wave è l’esordio del disco, con Amornovo, dove emerge subito la prima preziosa collaborazione, con la splendida voce di Sarah Fornito delle Diva Scarlet.
Un intro prog-rock invece annuncia Figli di gente perbene, ma dopo un attimo la trama musicale più che ricordare Osanna o PFM cita esplicitamente i Litfiba prima maniera, quelli, per capirci, di Desaparecido e 17 Re (e il rimando ai Litfiba chiude anche l’album con Umano Alieno). A quello storico e glorioso periodo musicale italiano (i primi anni ’80) gli Humanoalieno, ammiccando alla new wave, guardano parecchio, volgendosi anche al primo Battiato (il Riscatto), ma le sorprese arrivano a metà disco: l’intro e l’intera melodia di Eccezione alla regola sono un bellissimo omaggio al post-rock, mentre l’Eredità sembra un brano scaturito dalle chitarre degli Editors, così come anche la reinterpretazione di Polvere, cover di Enrico Ruggeri, un altro dei loro ispiratori.
Fin qui, chitarre graffianti da rock e oltre, tastiere impazzanti, sezione ritmica incalzante e testi significativi, spesso molto lirici, anche perché ispirati, alla stregua di un concept-album, alla storia di un alieno, H148, che si incarna nel corpo di Azim, raccoglitore di pomodori immigrato (la terra di appartenenza è ricordata anche così), vivendo così i traumi gli sforzi la fatica ma anche gli incanti di un’umanità ferita ma che sa anche incantarsi di fronte agli spettacoli naturali. Levante, per esempio, ma soprattutto la splendida Liberi Davvero e la emozionante Valore, pur volgendo verso il classico pop italiano, contengono questa liricità enorme che riesce a renderli pezzi non banali.
Mono conferma la tendenza dell’album e probabilmente della band in quanto tale: rivivere alcuni classici del panorama italiano anni ’80 (Battiato, Mango, Zucchero, Ruggeri) alla luce di arrangiamenti assolutamente attuali e internazionalissimi, interventi di chitarre, synth e tastiere che legano le sfumature musicali degli Humanoalieno a quanto di meglio si produce a livello di sonorità rock e post-rock.
Anche se la costante presenza della voce (tra il cupo e il roco, ispirata agli Stadio) e l’impianto complessivamente da canzone pop non fa svoltare la band verso il post-rock strumentale né verso la new new wave ma li mantiene saldamente (ma non troppo per fortuna) nella tradizione italiana migliore. Il che è già, al primo album, un bel traguardo.
tracklist:
Amornovo
Figli Di Gente Perbene
Il Riscatto
Intro – L’eccezione Alla Regola
L’eredità
Levante
Liberi Davvero
Mono
Polvere
Radici
Umano Alieno
Valore
Autore: Francesco Postiglione
www.humanoalieno.it – www.facebook.com/pages/Humanoalieno/176075502407047 – www.cnimusic.it/