Ai Middle Farm Studios di Dartmoor, brughiera inglese, i Daughter hanno registrato e video-filmato lo scorso aprile 7 versioni nuove in modalità live di altrettanti brani del loro ultimo disco Stereo Mind Game, che aveva visto la nascita proprio in quegli studi due anni fa.
A suo tempo, il disco aveva interrotto una inattività di sette anni, dovuta ai traslochi dei membri del gruppo (Aguilella trasferito a Portland, Oregon, Haefeli a Bristol, in Inghilterra) e al progetto solista di Elena, del 2018, il tutto poi esacerbato dalla pandemia. Recuperati contatti, energie e ispirazione, la band aveva registrato Stereo Mind Game in diverse località fra cui Devon, Bristol e Londra (UK), San Diego (CA), Portland (OR) e Vancouver (WA).
Per ritornare ai fasti di quel ritorno sulla scena del 2023, celebrato dalla critica, la band della vocalist e leader Elena Tonra, del chitarrista/bassista Igor Haefeli, e del batterista Remi Aguilella, sceglie gli studi di registrazione delle prime bozze, appunto i Middle Farm Studios, da cui appunto il titolo dell’EP Middle Farm Sessions.
Nell’ambito dei riarrangiamenti live che si possono ascoltare in questo EP anzitutto va notato che scompare l’orchestra d’archi londinese 12 Ensemble diretta da Josephine Stephenson, che aveva accompagnato ogni canzone del disco originale.
Dunque i brani di questo EP sono anzitutto più asciutti: Future Lover inizia lento e totalmente acustico, per esempio, e assume tutta un’altra atmosfera, decisamente affascinante e intima, tale da superare a giudizio di chi scrive la versione originale. Su questa intro acustica entrano poi dopo la prima strofa basso e batteria e chitarra elettrica, ma la canzone riesce a mantenersi sufficientemente distinta dall’originale da giustificare la scelta. Non così invece Party, la cui esecuzione non si trasforma, a dir la verità, in una reinvenzione del pezzo, perché rimane suonata in piena versione orchestrale. Per l’occasione, nelle Middle Farm Sessions, si aggiungono al trio infatti Peter Miles al basso, Patrick James Pearson alle tastiere e chitarra, e Eleanor Moss ai cori, mentre Elena si riserva durante tutte le sessioni il basso.
Il potere magico del live si sente tutto di nuovo in To Rage, altra canzone che in questo EP sembra rinascere, grazie anche a un ri-arrangiamento dell’arpeggio iniziale e al duetto delle due chitarre elettriche che disegnano vere e proprie magie sonore.
E’ la volta poi di uno dei singoli del disco originale, Be on Your Way, anche questo non troppo dissimile dall’originale, anche se viene arricchito nel finale da un solo di singole note di piano. Dandelion, già acustica nella versione originale, trova qui una nuova e più potente dinamica ritmica, e la versione coinvolge e convince.
In puro solo chitarra e voce di Elena, invece è Isolation, registrata peraltro all’aperto. Così prodotta, rappresenta la massima manifestazione dell’intimismo così tipico delle canzoni della band. Sembra infine mantenere lo stesso spunto minimalista Neptune, ma è solo una introduzione: dopo la prima strofa suonata solo da Elena la band si ritrova per far esplodere la canzone fra arpeggi dream pop e cori vocali.
Nel suo complesso, quel che si apprezza in maniera particolare attraverso questo EP è la purezza con cui la band è capace di rendere dal vivo quei suoni eterei che caratterizzano la loro musica, la loro cifra stilistica.
Middle Farm Sessions è, nella sua voluta incompletezza di versione bozzetto, un grande documento sonoro (e anche visivo, potete vedere il documento qui sotto) della potenza magica dei Daughter, una delle band dream pop di indubbia affermazione nell’ultimo decennio.
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