Meglio tardi che mai…domenica 15 novembre sarà la prima volta per Giorgio Moroder a Napoli e precisamente alla Casa della Musica “Federico I” c/o il Teatro Palapartenope.
C’è da dire però che il Commendatore è poco tempo che si è scoperto DJ e lungo tutta la sua carriera non si era mai esibito dal vivo.
In effetti fa riflettere tantissimo la seconda vita di Giovanni Giorgio Moroder (nato Hansjorg Moroder).
Il suo vocoder non è mai stato secondo neanche ai Kraftwerk, ma a un certo punto la sua carriera ricca di successi cominciò a subire una flessione.
Le ultime produzioni discografiche si fermano nella metà degli anni ’80 e i suoi dischi all’inizio del nuovo millenio erano roba da collezionisti oppure cimeli da bancarella a poco prezzo e tutti i veri giovani se l’erano dimenticato a Giorgio, eccezion fatta per Carlo Azeglio Ciampi, qualche temerario alla Rockstar Games, i Daft Punk (che hanno costruito una carriera attorno alle sensazioni dance di Moroder), Alexander Robotnick e Fabio Zamboni de La Repubblica del Trentino, che nel 2006 intitolava un suo articolo / intervista con un emblematico “Moroder, pensionato dance“ dove il re della dance candidamente dichiarava: “Adesso mi alzo più tardi, sorseggio un caffè senza fretta, passo ore a fare le parole crociate…“.
A un certo punto però c’è stato un repentino cambiamento…spuntano più account ufficiali su Soundcloud, pagine su Facebook…si rivedono i baffi di Giorgio ovunque, ad ogni ora del giorno: vecchio, giovane, giovane degli anni ’80…
Il momento che ha cambiato il corso degli eventi, in cui la scintilla moroderiana si è riaccesa, è stata in occasione di un’altra intervista, all’International Music Summit di Ibiza qualche tempo dopo la triste scomparsa dell’amica Donna Summer e con il famoso annuncio del “rap” nel nuovo dei Daft Punk nel maggio 2012.
Il resto è storia dei giorni nostri: il brano “Giorgio by Moroder”, il primo DJ-Set della sua vita, un nuovo ritorno ai baffi e una grandissima e perpetua esposizione mediatica che contende almeno a Renzi e al Papa.
Ebbene non si può non essere contenti per Giovanni Giorgio che in fondo è sempre stato con noi, dalle notti magiche alle storie infinite, onorabile almeno quanto Scarface: un’autodidatta che vanta 150 dischi d’oro, 3 Grammies, 4 Golden Globe, 3 Oscar…negli anni ’90 arrivò perfino a scrivere un nuovo inno nazionale da sostituire a quello di Mameli: “E’ vero, ho scritto un nuovo inno che potrebbe sostituire “Fratelli d’ Italia” di Mameli perche’ spero di passare alla storia. Certo sarebbe qualcosa di assai più importante di tutti i premi e i dischi di platino della mia carriera“.
Oggi a 75 anni compiuti lo scorso aprile, lo si vede su Youtube saltellare sui palchi di mezzo mondo sorridente e contento, elegante anche con i capelli spettinati e dito alzato in direzione della volta celeste e del paradiso della dance.
Giovanni Giorgio è nuovamente una star, le interviste abbondano, gli aneddoti si moltiplicano e infine, lo scorso giugno, ecco giungere anche il nuovo album “Deja Vu” anticipato da una traccia che naturalmente porta il titolo “74 is the New 24” e con le presenze di star della pop-dance del nuovo millennio come Charli XCX, Sia, Britney Spears, Kylie Minogue, Mikky Ekko, Foxes, Matthew Koma.
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La pagina dell’evento su facebook – www.facebook.com/events/462377827220488
Autore: Luigi Ferrara