Nuovo ed entusiasmante lavoro dei molisani Riserva Moac che nel corso di questi anni hanno accentuato la loro attitudine glocal. A differenza del precedente “La musica dei popoli” il combo ha virato maggiormente verso le sonorità balcaniche. Il risultato è una patchanka sospesa tra oriente, Mediterraneo e la Giamaica. Con testi semplici, ma con uno sguardo sul sociale e sulle dinamiche socio-economiche attuali, i Riserva Moac riescono nel difficile compito di far ballare con allegria, ma anche di far pensare l’ascoltatore.
In molti brani vengono miscelati diversi generi, a partire dalla stessa title-track nella quale vengono centrifugati ottoni balcanici, folk italiano, reggae e sound africani. Il brano più contaminato è “Festa social global underground” nel quale convivono hip hop, sonorità balcaniche, melodie dance in salsa Subsonica. Frenetica e veloce è, invece, “Fight club”, mentre in “Regina del samba” la più popolare danza brasiliana si concilia con il rock. “Babilonia” è una bella festa itinerante.
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autore: Vittorio Lannutti