Nel corso del suo breve tour italiano, Mick Harvey ha avuto modo di esibirsi in quel di Napoli.
Per chi non conoscesse le gesta di quest’attempato signore australiano, basti dire che senza il suo prezioso supporto, Nick Cave non sarebbe diventato quel che è. Così come dei servigi di arrangiatore e polistrumentista dell’uomo di Rochester, si sono avvalse figure di rilievo indie e non, al pari di Anita Lane, Crime & The City Solution, Barry Adamson, Hugo Race, Lydia Lunch, Epic Soundtracks (r.i.p.), Rowland S. Howard (r.i.p.) e PJ Harvey.
Agli inizi degli anni 90, poi, egli ha cominciato a produrre colonne sonore per film ed ad intraprendere una carriera solistica, attività che si sono intensificate, dopo la sua dipartita dai Bad Seeds di Cave nel 2008.
Approfittando della momentanea pausa della tournee di Pj Harvey (a cui il nostro sta partecipando in veste di poliedrico musicista), Harvey ( buon cognome, non mente!) si è presentato sul palco del club partenopeo, per presentare dal vivo, la sua ultima e pregevole fatica discografica: “Sketches From The Book Of The Dead“.
Coadiuvato da una vecchia conoscenza alla batteria, Thomas Wydler (anch’egli nei Bad Seeds), il buon Mick ha offerto una manciata di canzoni, confermandosi un’eccellente chitarrista ed un discreto vocalist.
Certo, le sue interpretazioni sono state sentite, pur non essendo egli “un ‘animale da palcoscenico” come il suo ex illustre sodale.
Qualche prescindibilissima indecisione nelle esecuzioni, non ha, comunque, influito sulla bontà di un set che ha lasciato i pochi presenti, assai soddisfatti. L’unica pecca della serata, appunto, è stata la scarsa risposta, in termini numerici, del pubblico napoletano.
Spesso, in città, si sente parlare della mancanza di spazi e di proposte di qualità, da parte dei musicisti partenopei e dei semplici appassionati. Nessuno si aspettava folle oceaniche, ovviamente, per un evento del genere. Neanche, però, un afflusso così.
Meditate gente, meditate…
Autore: Luca M. Assante
www.mickharvey.com