Ho conosciuto i Notwist nel 2002, anno di Neon Golden. Grazie a loro e a quest’album è nato il mio amore profondo per l’elettronica “dolce” berlinese, per i bleeps malinconici e sognanti, per i suoni ricercati, eleganti, introspettivi che caratterizzano questo genere, l’”indietronica”, o in qualsiasi modo lo si voglia etichettare.
Da allora, da quel disco e da quei pezzi che hanno accompagnato i miei 21 anni e sottolineano molti dei miei ricordi, sono passati 6 anni, e da allora , nonostante li avessi visti più volte nelle loro altre formazioni (Lali Puna, Ms John Soda) desideravo un loro live.
E non ero certo la sola ad aspettarli: sold out da subito, il Circolo degli Artisti è stracolmo e terribilmente caldo. I Notwist presentano, in questo martedì di fine settembre, il loro nuovo album The devil , You + me, ma non solo: il concerto è un continuo ripescare nei pezzi del loro passato, rivisitarli, riproporli cambiati e ricchi di sfumature interessanti.
Inizia il concerto, in apertura le note di piano e le calde melodie di Boneless, il pezzo che preferisco dell’ultimo album.
Gli arrangiamenti dal vivo mi hanno fatto apprezzare brani che durante i primi ascolti avevo sottovalutato o ritenuto troppo cupi, come Where in this World, On planet of, Alphabet, dove l’elettronica, più dura, prevale sulla melodia.
L’intensità dei suoni elettronici continuamente reinterpretati, a tratti noise, a tratti rock hanno contribuito a rendere il concerto una continua scoperta.
La voce di Markus, immobile, e i bassi di Michael Acher ipnotizzano il pubblico e infrangono ogni resistenza emotiva: si pensi alle parole e mood di Gravity (Oh, gravity won’t get me) e della title track.
Un concerto “tutto d’un fiato”, i brani si trasformano continuamente fondendosi gli uni con gli altri come in un percorso emotivo che guida il pubblico tra stati d’animo contrastanti. I Notwist sono romantici e allegramente malinconici, per i meno appassionati forse anche un po’ noiosi.
La loro grandezza è nella raffinatezza di ogni suono che producono e nella perfetta sintonia tra i membri del gruppo.
Accanto ai pezzi del nuovo album, Neon Golden , noise e graffiante da far male alle orecchie, The Room in una estrema versione “drum and bass”, Pick up the phone, Chemicals, One with the freak (che felicità!), e l’attesissima Pilot in una interpretazione quasi dub, molto suggestiva e coinvolgente.
Sul finire del concerto un primo bis con Good Lies, dall’ultimo album. Non possono andar via senza suonare Consequence. Escono e rientrano per un secondo bis.
Con le note di questo bellissimo pezzo chiudono il concerto, mettendo fine al nostro viaggio nello spettro delle emozioni. “Paralizzati” ci lasciamo trasporare dai bleeps, dalle parole che sembrano sospese.
Autore: Sara Ferraiolo
www.notwist.com