“Con SUPER TARANTA i Gogol Bordello stanno per conquistare il mondo”, va dicendo in giro Eugene Hutz, carismatico leader di una delle più incredibili band spuntate fuori negli ultimi anni. In verità, se li avete visti dal vivo almeno una volta, non riuscirete a dargli del tutto torto. Perché i gypsy-punks in questione – che tornano sulle scene con questo disco prodotto da Victor Van Vugt (Nick Cave, PJ Harvey) – sprigionano un’energia “primordiale” che li distingue dalla maggior parte delle rock-band del pianeta. Parliamo con Eugene del nuovo disco (uscito il 12 luglio, ed è un concentrato esplosivo di punk e ritmi zigani, combat-reggae-rock à la Clash e Patchanka globale à la Mano Negra) e della sua nuova esperienza come attore (dopo la parte in “Ogni cosa è illuminata”, il Nostro sarà tra i protagonisti del primo film di Madonna come regista!). Come prevedibile, ci troviamo davanti ad un fiume in piena. Con gustosi momenti al limite del delirante…
La taranta era utilizzata “ufficialmente” per curare le persone dal morso della tarantola. Ma sappiamo benissimo che gli effetti “terapeutici” della musica erano solo un pretesto per potersi abbandonare a momenti di libertà, dove comportamenti altrimenti intollerabili venivano in qualche modo “giustificati”. Secondo te qual è il potere più forte della musica: curare i cuori delle persone o farle sentire libere?
Beh…diciamo che far sentire libere le persone è il miglior modo possibile per curarle! E questo è precisamente l’idea che sta dietro ogni nostra opera…
Come mai avete scelto questo titolo? Che rapporto hai con la tradizione folk italiana?
Sono sempre stato un instancabile scopritore di cose nuove. Non mi fermo mai…è proprio una specie di paranoia che ho. Ovviamente il periodo che ho vissuto in Italia non ha fatto eccezione: per me ascoltare la musica contemporanea di un popolo è sempre molto meno interessante che ascoltare i ritmi e le melodie dei loro “tempi tribali”… e questo in Italia è quanto mai vero. L’Italia è storicamente una capitale della musica, e il folclore è così vario e folle! Che potevo fare se non darci dentro con una nuova ossessione?! I ritmi della tarantella a poco a poco hanno acquistato sempre più spazio nei miei dj-set (Eugene è dj-resident al Mehanata Bulgarian Bar di New York, NDI), ed inevitabilmente si sono insinuati nella nostra musica…
Inoltre credo che l’entusiasmo del pubblico italiano per i Gogol Bordello ha contribuito ad innescare questo “fuoco”. Noi interiorizziamo sempre quello che ci circonda, con la differenza che rispetto agli altri poi lo portiamo sempre ad un livello superiore… così, mentre gli altri suonano semplicemente musica, noi suoniamo “supermusica”. Dove le persone suonano la taranta, noi offriamo…Super taranta!
Come siete entrati in contatto con Victor Van Vugt? E’ stato facile farlo sentire coinvolto nello spirito della vostra musica?
Siamo amici di Victor già dagli esordi della band, nel 1999. Jim Sclavunos (Nick Cave And Bad Seeds) aveva prodotto il nostro primo disco, così siamo entrati in contatto con molte persone provenienti da quella scena. Victor aveva già lavorato più volte con i Bad Seeds, PJ Harvey e molti altri…
Avevamo già pensato più volte, in questi anni, di fare un disco insieme, ma non era stato possibile per l’inconciliabilità dei rispettivi impegni… In ogni caso tutte le volte che siamo usciti assieme e ci siamo testati a vicenda le cellule staminali ubriacandoci in maniera davvero massiccia, sicuramente non è stato tempo perso: abbiamo fantasticato varie volte su come sarebbe stato questo disco realizzato assieme, e così è stato molto più gustoso arrivarci piano-piano. Inoltre, il fatto di averci osservato fare un disco dietro l’altro prima di “Super Taranta”, ha consentito a Victor di rendersi conto dei nostri progressi, e di capire fino in fondo che tipo di disco avremmo dovuto realizzare in questo momento. Ha potuto godere di una vista panoramica sul campo di battaglia tra Gogol e (il) Bordello, non so se mi spiego… ha potuto osservare i diversi aspetti della band espandersi: il punk zingaro diventare più selvaggio, il lato dub diventare più profondo, la composizione più matura, le ballate ancora più strappa-cuore…
Credo che “SUPER TARANTA!” sia un tantino più malinconico e meno aggressivo, se paragonato a “Gypsy Punks”. Sei d’accordo?
Guarda, come ti ho detto…credo semplicemente offra una visione più “panoramica” della nostra musica… mette assieme gli elementi di tutti i nostri precedenti lavori. “Gypsy Punks” era diventato perlopiù un disco politico, e io m’ero sinceramente annoiato a parlare continuamente di politica… ora sono molto meno interessato alla politica: l’essenza dei Gogol Bordello è quella di mostrare come sfuggire alle trappole (della politica) e vivere un’esistenza parallela, non di mostrare come entrarci dentro commentando le notizie del giorno…
La vera natura dei Gogol Bordello include delle idee politiche, ma è innanzitutto come un cavallo selvaggio nero ubriaco, ironico e filosofo, che trova un sacco di gioia nella vita…
Così la nostra natura primordiale, quella di essere una GYPSY ROCK N ROLL BAND, è più che mai evidente in questo disco, e le riflessioni sulla spiritualità, l’antropologia e la cosmologia contenute in quest’album, riflettono direttamente gli interessi dei membri della band….
Vi ho visti solo una volta dal vivo, l’anno scorso a Budapest, e ho pensato che eravate semplicemente la migliore live-band che avessi mai visto. Visto che non posso fare confronti con altri live, mi chiedo: siete sempre in grado di sprigionare tutta quella energia, sul palco? Che succede se beccate una serata storta o se siete di cattivo umore?Bene, a questo punto sono convinto che fare degli show così estremi ha alterato irrimediabilmente la chimica del mio corpo, così quando il “rischiamo selvaggio” arriva, io sono pronto… anche se sono malato o in un mood negativo, il concerto mi riporta sui binari giusti…
E’ come se fosse l’inventario di tutte le mie risorse: vado tra gli scaffali della mia mente e del mio corpo, e butto fuori tutta la spazzatura!
Come ogni altra grande live-band, credo che anche per voi il problema sia quello di “catturare” su disco la stessa energia dei concerti… come affrontate questo problema?
Semplicemente registriamo “live”, tutti assieme e su attrezzatura analogica. La gente apprezza molto il fatto che ascoltando i nostri dischi può facilmente immaginare com’è la band dal vivo, perché è esattamente quello che siamo, e ne siamo orgogliosi… è energia autentica, quella che rimbalza da un membro all’altro del gruppo… è quello che la gente definisce la “magia” di una band
Ho letto che sei stato chiamato da Madonna per recitare nel suo primo film come regista. Com’è successo?
Erano già parecchi anni che varie persone ci dicevano che Madonna apprezzasse moltissimo la nostra band, dopodichè abbiamo scoperto di avere più di un amico in comune. In seguito ho avuto finalmente l’occasione di sentirmi dire da lei stessa che è una grande fan dei Gogol Bordello, e che in più apprezzava il mio modo di recitare…da lì a breve ho avuto un’offerta per un ruolo di protagonista super-divertente nel suo film di debutto come regista… Lei m’ha chiesto: “che ne pensi se ti faccio vestire da donna?” E io le ho risposto: “fantastico! … sempre che sia una donna con i baffi!”. Madonna che dirige, io che recito… sapevo già dall’inizio che sarebbe stata una cosa folle, totalmente fuori controllo!
Il film si chiama “Filth and Wisdom” e credo che sia perlopiù pronto…lei è una vera forza “dinamo”, e credo se la sia cavata alla grande come regista, sia quando ha dovuto lavorare sui minimi dettagli, sia quando lasciava spazio all’improvvisazione degli attori… e in più, ci sono tutti i Gogol Bordello, nel film…che interpretano i.. Gogol Bordello!
Quali sono le difficoltà per gli immigrati che vivono negli Stati Uniti che vogliono tenere vive la proprie tradizioni culturali?
Nessuna, che io sappia. Puoi fare perlopiù quello che cazzo ti pare finchè vuoi. Ci sono dei problemi con l’immigrazione, ovviamente, e ne so qualcosa, visto che li ho vissuti in prima persona… ma non sono di tipo culturale… non colpire nessuno nell’occhio col corno del tuo animale sacro, e non avrai nessun tipo di problema…
So che hai vissuto per un po’ di tempo a Napoli, qualche anno fa. Hai letto qualcosa riguardo le pessime notizie provenienti dalla nostra città, negli ultimi mesi? Avresti paura di ritornarci?
Mi piacerebbe tantissimo tornare a Napoli, e mi dispiace sentire certe notizie di cronaca… ma sai, per fortuna tutto avviene in maniera circolare, a questo mondo. Magari un giorno potremo beccarci nella tua città a far baldoria in giro senza preoccupazioni e con spirito positivo…Autore: Daniele Lama
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