Nato nel 1996, Pomigliano Jazz Festival è ormai un appuntamento di respiro internazionale, una ampia e prestigiosa ribalta, un laboratorio di promozione della scena jazz campana e del territorio, una rassegna di talenti nazionali e star mondiali, ma anche un luogo per inedite produzioni culturali che fanno dialogare linguaggi musicali distanti, modalità e forme artistiche diverse.
Per la decima edizione i giorni del festival diventano cinque. Dal 13 al 17 luglio sono quattro i concerti ogni sera, i primi due sul palco centrale, il terzo sul palco nell’invaso del parco, l’ultimo nel vicino Sound Cafè Jazz Club, tutti ad ingresso gratuito. Nel pomeriggio, inoltre, si terranno i seminari gratuiti di guida all’ascolto del jazz, laboratori creativi per bambini, mostre fotografiche e degustazioni enogastronomiche.
L’edizione 2005 del festival ospiterà tra gli stranieri: McCoy Tyner con la All Stars (band che include anche Ravi Coltrane), il contrabbasista Dave Holland con la Big Band, Medeski Martin e Wood, il sassofonista di Chicago Henry Threadgill, Erik Truffaz, Ben Allison, il tunisino Fawzi Chekili e Henri Texier.
Nutrita anche la schiera di musicisti italiani: Daniele Sepe, Franco D’Andrea, Stefania Tallini, Maurizio Giammarco, il trio di chitarristi partenopei Condorelli-Farias-Onorato, Dino Massa, Favata- Di Bonaventura, Mr Logic Trio e l’attore-cantante Roberto Del Gaudio.
In occasione del festival saranno, inoltre, presentate due delle quattro produzioni 2005 di Itinera: Mitchel-Zurzolo-Moye quintet e Franco Piccino trio, che avrà anche il compito di aprire la decima edizione della rassegna diretta da Onofrio Piccolo.
Altra presenza importante al Pomigliano Jazz è quella dell’ISMEZ – Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale nel Mezzogiorno – che organizza un corso di formazione per giovani musicisti jazz “IS JAZZ ENSEMBLE” , con lezioni e prove aperte al pubblico, un seminario e un concerto con il sassofonista newyorchese David Alan Gross ed una esecuzione di Sound Painting. Pomigliano Jazz è, ormai, diventato per gli artisti un fermo punto di riferimento, uno spazio progettuale per incontrarsi, interagire, confrontare idee e far nascere nuove collaborazioni.
Ogni estate migliaia di spettatori si riversano nel parco cittadino all’ombra del Vesuvio per assistere ad un evento coraggioso e trasversale con spettacoli segnati da innesti, incroci ed assemblaggi proprio come il contesto in cui ha messo radici.
Un festival che del jazz riflette l’indole e la profonda matrice popolare e che inorgoglisce un’intera città.
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