“Discanto” è il secondo album solista dell`ex vocalist dei C.S.I. e beniamina di pubblico e critica, Ginevra Di Marco.
In attesa che il disco raggiunga tutti i negozi, Freak Out in collaborazione con NoMusic, offre la possibilità di ascoltare in streaming gratuito il primo singolo “Andirivieni”, vai su http://nomusic.altervista.org/andiris.php
Per sapere di più riguardo questa nuova, attesissima, uscita discografica, vi offriamo infine, qui di seguito, le parole con cui la stessa Ginevra presenta la sua nuova creatura:
“Disincanto” esce a cinque anni di distanza dal primo disco in studio “Trama Tenue”. Ne è passata di acqua sotto i ponti, da allora: il live “concerto n.1 Smodato Temperante” per Il manifesto, concerti, il primo album di PGR, la tournee, un tour di trenta date nei teatri con Max Gazzè e non ultima la nascita di un figlio.
I mesi a cavallo tra il 2003 e il 2004 hanno visto una tempesta di mutamenti, travolgenti, anche molto dolorosi.
PGR era diventato un limite, non possedeva più alcuno slancio in quella forma. Credo con fermezza che sia soltanto dalla valorizzazione dell’unicità individuale possa scaturire un processo di evoluzione, soltanto dall’incontro di personalità autonome e creative. Connettere la più ampia molteplicità di punti di vista intorno al fuoco di una comune energia di creazione. Questo fra noi più non era, ed è l’unica grande verità. Il resto in vicende come questa si sa, è qualcosa di personale che è bene conservare nel proprio cuore.
Nell’inverno del 2004 le canzoni sono nate snocciolandosi a ruota, una dopo l’altra. C’erano tanti spunti, vecchi provini su cui lavorare ma ho voluto ripartire da zero, tranne un paio di basi che poi ho mantenuto. Sì, ripartire da zero. Dovevo cogliere quell’opportunità per riaccendere il mio fuoco interiore e ampliare il respiro.
Il disincanto era il sentimento dominante, in ogni parola, concetto, immagine. Occhi disillusi i miei, sulle mie vicende, sul mondo intorno. Riflessioni sul tempo che stiamo vivendo, pura presa di coscienza per imparare, io per prima, a scegliere e orientarsi nel mutamento dei nostri tempi. In un mondo che sta moltiplicando le possibilità di scelta credo che sia opportuno imparare a moltiplicare le nostre capacità di scelta.
I testi poi diventano canzoni. E volevo che anche la musica guarisse le mie ferite facendomi sorridere, facendomi stare bene. Ecco perché ci siamo divertiti a giocare anche di contrasti perché non è detto che a un testo “serio” – di denuncia ad esempio – debba corrispondere un accompagnamento musicale grave, serioso, difficile.
Volevo un disco fluido, che si lasciasse ascoltare bene, che fosse piacevole nella varietà dei suoi colori e arrangiamenti. Volevo che fosse caldo, passionale, libero di voci e intrecci, di spazi, melodie. Sapevo che sarebbe stato un processo di guarigione e così è stato, mi sentivo rinascere a nuova vita, ogni giorno di più.
Credo che la musica debba farci stare bene, il più possibile, che ci faccia piangere o sorridere, che ci porti in alto o si insinui strisciando tra i nostri sensi, che ci faccia pensare o stupidamente ancheggiare va sempre bene, basta che ci porti altrove, lontano da qui. .
Buon ascolto e buone cose
Ginevra
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