Reduci dai buoni feedback ricevuti per il loro recente disco “Range Anxiety” (Merge Records), gli australiani Twerps portano in giro per l’Europa le loro canzoncine indie pop. La data al Windmill, nonostante sia stata annunciata pochi giorni prima del concerto, in seguito al sold out allo Shacklewell Arms, è affollatissima.
Ma il concerto, lo si capisce già dalle prime note, è uno di quelli che non si faticherà a dimenticare abbastanza in fretta.
Ho visto vari concerti in questo piccolo locale, ma mai il suono è stato così scadente. Il già precario (o “delicato”, fate voi) sound dei quattro giovani musicisti esce confuso, con i livelli sballati e una “bassa fedeltà” francamente irritante.
Peccato, perché i Twerps hanno in repertorio dei brani assai carini, seppur poveri di originalità (“Back to you”, “Simple Feelings”, “Stranger”, “Shoulders”, “Work it out”…), intrisi dell’indie pop dell’epoca dei Pastels e degli altri gruppi jangle-pop della “scena” C86, ma anche probabilmente influenzati da band come Feelies e dai Velvet Underground più pop.
Ma il loro live set è di un’inconsistenza francamente imbarazzante, con i due leader della band, Marty Frawley e Jules McFarlane, che si alternano alla voce (oltre a ricamare l’ossatura dei brani con le loro chitarre tintinnanti) senza essere mai veramente in grado di coinvolgere il pubblico, perdendo troppo tempo tra un brano e l’altro e finendo per non lasciare alcun segno.
Le prime file sembrano gradire (beati ragazzi che si accontentano di così poco), mentre chi sta dietro già a metà concerto decide di dedicarsi a una pinta di birra fresca con gli amici. Sarà per la prossima volta (forse).
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autore: Daniele Lama