Piuttosto liriche ed eleganti, le musiche dei pugliesi C.F.F. e il Nomade Venerabile fondono le anime di numerosi artisti coinvolti, con una predominante presenza femminile che dà un’impronta forte al lavoro. Sempre molto esposta, la voce di Anna Maria Stasi caratterizza fortemente tutti i brani, sia nei momenti intimi, sia quando l’elettricità alza i toni, ed il brano si fa enfatico e trascinante. Va detto che la dinamica delle otto canzoni è troppo spesso simile e prevedibile, con introduzioni soffuse, strofe delicate e avvolgenti che sembrano caricare il colpo, e ritornelli che esplodono trascinati dalla chitarra elettrica di Fabrizio Lavegas e dalla voce femminile.
Bella la canzone d’apertura intitolata ‘La Pazienza delle Querce’, con testo poetico ed il timbro delle tastiere di Monica Notarnicola, mentre la rivisitazione di ‘Ho Visto Nina Volare’ della premiata ditta De Andrè/Fossati annata 1996 riesce a staccarsi dal modello originale senza soluzioni banali, e discreti sia il singolo in francese intitolato ‘Un Jour Noir’, sia ‘In Cima al Nulla’, in cui percepiamo varie influenze sapientemente miscelate, da Ginevra Di Marco ai Mattia Bazar, da Lisa Gerrard a Jarboe.
Diversi gli ospiti coinvolti in questo terzo album della band, e c’è Paolo Benvegnù che canta e suona la chitarra elettrica con impronta riconoscibile, ma senza strafare, in ‘Amore’, e ci sono vari componenti di Yo Yo Mundi, Petrol e Santo Niente. Va anche detto che le esibizioni della band si avvalgono anche del teatro-danza di due componenti del gruppo.
Autore: Fausto Turi