Seguire le orme di un padre è una cosa difficile per tutti soprattutto per un musicista. Martha Tilston, figlia della leggenda del folk britannico Steve Tilston con alle spalle più di 16 album, è riuscita a creare una propria identità musicale ed oramai ha alle sue spalle, a partire dalle prime esibizione nel 2002 come supporter del tour di Damien Rice, un percorso artistico di tutto rispetto.
Dopo due anni passati a raccogliere le idee e a trarre ispirazione da nuove esperienze di vita) la Tilston torna oggi con un nuovo lavoro, poeticamente intitolato Machines Of Love And Grace. Un album che rappresenta un buon equilibrio tra l’immaginario tradizionale del folk e una sensibilità poetica tutta proiettata sulla contemporaneità. Undici brani di musica popolare raffinati e suggestivi che tuttavia sarebbe eccessivamente di semplicistico archiviare esclusivamente sotto la voce folk. In Machines Of Love And Grace la folk singer del Sussex, supportata da una chitarra e, in alcuni casi, anche da inserti di elettronica, mette infatti a nudo la sua anima, dipingendo melodie tanto semplici quanto dirette.
Ne è uno splendido esempio il brano di apertura Bellow Stags, un inno alla libertà dei cervi selvatici che vagano per i Parchi Reali, una raffinata metafora di un’anima inquieta. Un fantastico brano acustico che trascina l’ascoltatore in un mondo sospeso tra presente e passato e pervaso da un senso di fragilità e di soffusa nostalgia. Proseguendo nell’ascolto, tuttavia, si scopre come la folk singer non abbia paura di affrontare eloquentemente temi complessi e per nulla facili come il femminismo (Silent Women), la crisi finanziaria (Wall Street), l’urbanizzazione insensata (Suburbia), la maternità (Survival Guide).
Wall Street, ad esempio, è una canzone che si ispira al movimento di Occupy. Non è un brano politico nel senso classico del termine ma da voce in modo credibile a quelle domande che oramai si sono fatte strada, rifuggendo, al tempo stesso, dalle ingenue invettive, perché come ha detto Billy Bragg la musica non può cambiare il mondo, ma può cambiare il modo di pensare il mondo.
A voler essere pignoli, il problema con Machines Of Love And Grace , nonostante un songwriting e arrangiamenti di una suggestiva profondità, potrebbe essere rappresentato da uno spettro musicale al quanto ristretto. Questo è certamente un limite comune a tante produzioni di folk contemporaneo, detto questo c’è qualcosa in quest’album che mi ha afferrato al primo ascolto e continua a farlo ogni volta. Martha Tilston ha il potere di trascinarci in uno spazio intimo dove parole e musica avvolgono gli ascoltatori con una sensazione di piacevole calore. Una forza sottile che pervade la sua voce seducente e ipnotica. Se è giusto pretendere di più, in questo caso, accontentarsi è più che giusto.
Tracklist:
Stags Bellow
Silent Women
Survival Guide
Blue Eyes
Wall Street
More
Staircase
Suburbia
Shiny Gold Car
Butterflies
Let Them Glow