Li avevamo notati, pochi mesi fa, sulla bella raccolta tributo dell’etichetta tedesca Morr, dedicata alla scena indie pop neozelandese degli anni 80, 90 e duemila, intitolata ‘Not Given Lightly’ [di cui leggete qui www.freakout-online.com/album.aspx?idalbum=1771 ] con ‘Afternoon in Bed’, cover dei Bats, ed ora questo ‘Magnolia’ ci offre la possibilità di conoscere meglio gli esordienti Wooden Birds, nuovo progetto del texano Andrew Kenny, già leader dei poco fortunati American Analog Set.
E ‘Magnolia’, nella sua pacatezza autunnale semiacustica, con tanto di copertina dalle tinte acquerello, è un album che trasmette quiete, certezze, ed intimità, malgrado la limpidezza di canzoni così semplici e avvolgenti abbia, come rovescio della medaglia, una certa mancanza di carattere, sicuramente voluta, per creare una cornice emotiva minimale, ma che ad ogni modo rende il disco nel complesso carino ma privo di forte coinvolgimento, aldilà delle buone canzoni e dell’esecuzione indiscutibile. Certamente la semplicità non è mai un difetto in sè, ovvio, ed anche in questo album ci sono armonie folk pregevoli, come nel dittico ‘Hometown Fantasy’ e Hailey’.
Gli strumenti semiacustici del quartetto (assieme ad Andrew Kenny vi sono Leslie Sisson, Sean Haskins e Matt Pond) hanno sempre il medesimo suono e lo stesso ritmo compassato e nostalgico in ognuno dei 12 brani, e questi W.B. paiono una versione demo dei Magnolia Electric co. di Jason Molina, senza blues però.
Un discreto disco nel complesso, questo ‘Magnolia’, malgrado i limiti suddetti, ma è difficile parlare dei singoli episodi nello specifico, poiché davverò nessuna canzone risalta sulle altre; al limite ‘Hailey’, ed il singolo ‘Hometown Fantasy’, che pure prevedibilmente puntano sul gioco facile del ritornello con coretto.
Autore: Fausto Turi