Dub + minimal techno + hip hop = bUS (proprio così, alla cLOUDDEAD). Fossero tutti così semplici da capire i crossover!! Daniel Meteo (titolare della etichetta experimental dub Meteosound) e Tom Thiel (contitolare del progetto s.e. berlin), DJ/smanettatori electro berlinesi doc nonostante un paio di componenti sonore sopra citate, fanno a chi scrive un gradito regalo, in tempi in cui al posto di dischi sembra di avere per le mani trattati di botanica. La pratica potrebbe fors’anche chiudersi qui, ma mi sembra ingeneroso e molto sub-standard uscire dal gioco così in fretta.
D’altra parte così facendo lascerei tutto a voi il compito di scoprire, tra i beats e i riverberi di “Middle of the Road” il marchio ben impresso dalle vocals di MC Soom-T, una delle poche MC donne al mondo, nonché l’unica ad aver raggiunto le finali dei recenti 8 Mile Championships 2003. La rapper glasvegiana (traduzione letterale dall’inglese – di Glasgow, insomma…) ci sa fare e non poco, anche se della sua voce tutto si può dire tranne che sia suadente come dal gentil sesso ci si attenderebbe. Neanche aggressiva, però, semplicemente un mix di affilata ironia e sottile allusività, eco di corde vocali plasmate quasi come quelle di un doppiatore di cartoons.
I suoni. La miscela di cui sopra viene evidentemente servita, da brano a brano, in parti variabili. Più forte senza dubbio la componente dub, adattata chiaramente in previsione della particolare provenienza dei sound masters: un po’ come chiudere una mezz’oretta in frigo e senza ganja una cricca On-U-Sound e affini. Freddo? Chill? E già, mi ero dimenticato che i tedeschi, qualunque ritmo prendano (bossa, jazz, soul, e ora anche dub), risultano essere i migliori a raffreddarlo adeguatamente e servirlo nel sofisticato e alternative-chic club di turno. Pollice alto, a meno che non ci si fermi alla straordinaria liquidità del groove di ‘Don’t Be Afraid to Cry’ (la opening-track, senza contare qualche secondo di intro) e della sua reprise ‘Offroad’. Pollice altissimo, in tal caso. ~scape, la tilde che mancava nel panorama indie.
Autore: Bob Villani