Siren beach, un nuovo palco sulla spiaggia, al Lido 51 di Vasto Marina, colonna sonora dei Fitness Forever, un caldo torrido, mare, birrette, bikini: così si conclude la 5° edizione del Siren Festival, ormai una tradizione per molti appassionati che, come noi, celebrano in musica, amore e amicizia l’inizio dell’estate.
Vasto è famosa per le ampie spiagge (Riserva naturale di Punta Aderci, bandiera blu), per il cibo e, oggi, anche per ospitare il Siren, un festival piccolo, rilassante, ricco di proposte di qualità, che unisce ottima musica alla bellezza dei panorami, degli scorci sul mare. Una tappa irrinunciabile.
Quest’anno poi, complice l’eclissi di luna, le serate del Siren sono ancora più belle.
I Giardini d’Avalos sono tra i posti più suggestivi d’Italia, il nostro programma inizia qui, sulle note di Neil Hastead, chitarra e voce, accompagnato da un tramonto sul mare. Tocca il cuore ed è leggero come il vento d’estate.
Tra un bicchiere di vino e un buonissimo cocktail ci spostiamo verso il palco principale in piazza del Popolo dove ritroviamo Neil Hastead, ma nella formazione che lui stesso ha fondato. Tornati sul palco dopo 22 anni di assenza, gran finale di un tour italiano che li ha visti suonare a Bologna e Milano, gli Slowdive: Neil Halstead, Rachel Goswell, Nick Chaplin, Christian Savill e Simon Scott. Momenti di pura bellezza, introspezione. Pezzi dall’omonimo album Slowdive, e ritorni al passato, con Souvlaki Space Station, When the Sun Hits ed Alison.
Al termine del concerto ci spostiamo verso il Cortile D’Avalos dove suonano i Lali Puna, band glitch pop tedesca, anche loro un ritorno dal passato, dei primi anni duemila. Live molto piacevole ma leggermente piatto, i brani dal nuovo album non suscitano tanto interesse, rispetto alle canzoni del passato.
Con un pubblico di nostalgici, nonostante la voce di Valerie non al suo meglio, è stato bello rivivere quelle atmosfere delicate e dolci che caratterizzano tutti i gruppi di quel periodo.
In piazza del popolo intanto inizia Cosmo. Il set del cantautore di Ivrea passa da una prima parte dedicata maggiormente alle canzoni dell’ultimo album, un intermezzo elettronico e un’ultima parte, di chiusura, più cantata. Il pubblico è in delirio, si scatena, coriandoli e luci stroboscopiche. E’ una festa.
Giusto due salti al live radicale dei tedeschi Mouse on Mars e salutiamo il festival sulle note di Adele Nigro in arte Any Other delicatissima, accompagnata da Marco Giudici alla tastiera per suonare alcuni pezzi del nuovo Two, Geography.
Il secondo giorno, dopo una giornata in spiaggia, non riusciamo ad assistere ai live sul nuovo stage al Lido 51, dove si alternano nuovi nomi dell’it-pop come B. e Laago.
La seconda serata di Siren per noi inizia con il live di Colapesce, un set ridotto del suo Infedele Tour, suggestivo, dalla scenografia all’abbigliamento. Il cantautore siciliano ha dato spazio maggiormente ai brani dell’ultimo album, non tralasciando qualche hit del passato come Satellite e S’illumina. Uno dei live più belli, grazie anche alla bravura dei musicisti, tra cui la stessa Adele Nigro.
Ascoltiamo un paio di canzoni di Mèsa, sorseggiando uno spritz preso in uno dei baretti che animano le strade del centro, prima di arrivare a un altro dei momenti meravigliosi di questo Siren: i dEUS, che con il loro carisma e un’energia contagiosa animano Piazza del Popolo. Anche ad anni di distanza confermano la loro bravura, la compattezza sonora, quella commistione di generi che è sempre stata la loro cifra stilistica.
C’è grande attesa per John Lydon/Jonny Rotten e suoi PiL che, nati dalle ceneri dei Sex Pistols, festeggiano i 50 anni di attività. Piazza del Popolo si accende sulla doppietta This Is Not A Love Song/Rise, ma non ci entusiasmano e ci sediamo poco lontano, ascoltando gli ultimi pezzi in relax.
Si conclude così il nostro personalissimo Siren Festival, come sempre ci sembra un’oasi felice da salvaguardare.
L’equilibrio della line up attrae pubblici diversi, mette d’accordo tutti, e fa sì che si passi, curiosi, da un concerto all’altro. Dalle nuove scoperte, ai vecchi amori musicali.
Una bella ventata di estate, calda, rassicurante, gioiosa.
Viva il Siren! Ci vediamo l’anno prossimo.
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autrici: Sara e Serena Ferraiolo
foto: DNA Concetrti