Perfetta colonna sonora dalle ambientazioni retrò in stile anni settanta, da “Milano Calibro 9”, svestite (però) del sound marcato Luis Bacalov – Osanna – New Trolls e calzate di funky con screziature acid jazz, prog e blaxploitation che, dalla trinacria, portano a strade USA, alla guida di una Ford Grand Torino, condotta da un James Taylor Quartet, immigrato siciliano del dopoguerra.
Così si presenta il disco “Musione” degli Smuggler Brothers (in uscita con la label milanese Schema) … giusta reincarnazione della Library Music italiana, prodotto da Massimo Martellotta (Calibro 35), che vede Roberto Orlando alla chitarra e mandolino, Vincenzo Nuzzo al basso, e alle percussioni, Claudio Terzo al sax soprano, tenore e baritono, Giovanni Di Martino al piano, organo, synth, triangolo e marranzano e Giorgio Bovi alla batteria, percussioni e marranzano.
Sia chiaro, siamo ben distanti dal funky viscerale, cervellotico ed ecumenico di un George Clinton, dal black sound di Curtis Mayfield o di Isaac Hayes (per restare in tema di colonne sonore) … “Musione”, infatti, mette radici in una soundtrack da terra nostrana ai limiti del morriconiano stile, perfettamente sintetizzati in “Siciliana”, brano in cui la musica apre gli occhi, la mente e “scacciapensieri” su un’ideale New York di grattacieli moderni percorsi in taxi da un padrino nostalgico.
“Kemonia Flow” sono gli Area che giocano a poker con la Bootsy’s Rubber Band, mentre il “Gran Fango” dei deserti di Las Vegas e della terra di “Val Dèmone” sporca i pneumatici di uno “Sciarra o’scaro” impegnato in una Mattanza da Napoli Centrale.
Se “101” è rigurgito antiNazisti dell’Illinois, il brano eponimo è un pedinamento notturno in stanze noir. Con “T’anno” torna il sole caldo ma splenetico del Sud Italia per un cadenzato ballo, contraltare di un chiassoso struscio estivo.
“Deciditi bestia” trasforma il pedinamento nell’inseguimento, alzando i toni e i ritmi … con tanto di smarrimento nel rallentato e suggestivo finale.
Chiude il disco “Suddenly” accelerata processione da giaculatoria profana.
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autore: Marco Sica