A un anno dall’ottimo lavoro live con i Malfattori Alessio Lega si ripresenta oggi con un nuovissimo album. Mare Nero, apparentemente, appare come il primo lavoro senza un filo conduttore – come d’ abitudine per il milanese – ma in realtà le canzoni sono legate dal suo approccio libertario con temi legati dalla necessità di stare sempre in direzione ostinata e contraria.
In “Mare nero” il cantautore, di origine leccese, ha voluto pubblicare un’antologia di brani personalissimi. Si tratta, infatti, di brani editi con una una manciata di cover, rilette e ri-arranggiate con la direzione artistica di Rocco Marchi (Mariposa, Hobocombo) e Francesca Baccolini (Hobocombo).
Così se in “Angelica Matta” ci sono chitarre alla Marc Ribot, con una ritmica latinoamericana; mentre col banjo di “Santa Croce di Lecce” entriamo in zona Calexico nonchè in quello che è ormai uno dei suoi cavalli di battaglia. L’inno anti nazionalista di “Ambaradan” mette – finalmente – in discussione il pregiudizio ‘positivo’ degli ‘italiani brava gente’, elencandone le nefandezze con un incedere deciso colpendo dritto l’obiettivo, per intenderci l’approccio è molto straight edge! Tra le cover Lega ha scelto “Hanno ammazzato il Mario in bicicletta” di Dario Fo e Fiorenzo Carpi che con un piglio saltellante che omaggio il tema musicale di ‘Pinocchio’. Troviamo anche “Fiore di Gaza” di Paolo Petrangeli resa intensa e struggente in versione ballata valzerina. In scaletta troviamo anche il combattivo folk di “Maddalena val di Susa” e l’omaggio agli anarchici con il title album “Mare nero”, il tutto senza nostalgia ma nella quale viene rivendicata l’attualità di questo approccio alla vita, in questi mala tempora.
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autore: Vittorio Lannutti