Domanda a bruciapelo: cosa pensate di una rock-band che, dietro tre identità cambiate ma (sostanzialmente) con gli stessi elementi , calca la scena da 35 anni? La prima probabile risposta sarebbe passione, la seconda tenacia, e la terza? Alchimia d’amicizia,. Già, perchè dal primo incontro datato 1985 tra Enrico Brambilla e Nick Murdoch, nasce un sodalizio che ha retto alla grande, anche dopo la sepoltura dei Panama ed E.I.R.E., con i quali avevano fatto parlar bene di loro.
Oggi, dalle spore di quei progetti, prendono forma i Pymhaus, con la presenza del terzo storico amico-drummer Luca Passeri e, con l’innesto di Leo Ms al basso, eccoli sfornare il nuovo e.p. omonimo, trainato dal video-single “Spirits don’t forget“, il quale affila il suo mood con riffs ronzinanti e appuntito sull’incidenza robusta , alternando decelerazioni e strascichi sonori inconsueti. In aggiunta, sbirciando le immagini (involontariamente profetiche di questi giorni) di una Milano semi-desertica, si ha chiara l’idea di come le vicissitudini del Sioux Cavallo Pazzo, diano emblematici suggerimenti per inquadrare il contesto ideativo della song.
Alla seconda tappa, “No matter what” opta all’ingresso per un’espressione sommessa ed oscura ma, poi, l’irruenza si rifà viva per deliziarci con una stesura che richiama certi chiroscuri dei Shadow Gallery, mentre gli accordi riverberati che orlano l’entrata di “The oak” fan scommettere che la pacatezza sfoci in classic ballad, ed invece l’intuito si va a farsi benedire, dopo che la band vira con muscoli di rock grintoso, prima di ripristinare la calma in coda al brano. E per chiudere, ci deliziano con i 150 secondi di “About you“, protesa a suscitare quadretti immaginifici su sfondi west-coast e con l’anima pronta a somatizzare il congedo come meglio non potrebbe anelare.
Benché quattro pezzi sono, di solito, poco indicativi sul futuro di un combo, stavolta invece confidiamo nella continuità dei Pymhaus, non solo perché testimoniato dal loro background, ma anche perché si avverte la sensazione che gli storici fondatori abbiano raggiunto la giusta quadra esecutiva, insieme a comprimari di ottima tecnica e sarebbe rammaricante se questa progettualità non fosse portata avanti: se proprio necessita, magari si cambi
solo il nome ma non toccate la line-up in essere. Promesso?
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autore: Max Casali