E’ una situazione sempre piùttosto precaria quella della scena musicale napoletana. Poche strutture organizzative, meno ancora i locali in grado di ospitare giovani musicisti(ma anche quelli di una certa rilevanza son messi malaccio…), eppure c’è un fermento che, fortunatamente, non finisce di stupire. In quest’ottica rientrano i Diva, un nuovo combo partenopeo nato dalle ceneri di un altro gruppo cittadino, i Poli Opposti. La provenienza geografica, però, non è un dato molto importante nel loro caso, visto che il quartetto ha tutta l’intenzione di proporsi come una realtà capace di valicare i confini nazionali. L’impostazione generale del disco, in effetti, punta ad essere un’intrigante incrocio tra Garbage e Depeche Mode, ossia in essa vi è un gran dispiego di tecnologia che flirta con strumenti tipicamente rock, quali basso e chitarra elettrica. Sotto l’aspetto melodico, non mancano i pezzi in grado di lasciare il segno (“The Scream”, “My Way” sono i primi che mi vengono in mente) e la pronuncia inglese, oltretutto, non fa trasparire particolari inflessioni. Perciò i presupposti per un buon riscontro in patria e fuori(a quanto pare la Germania sarà il primo paese straniero dove sarà distribuito l’album ) ci sono. Speriamo bene…
Autore: LucaMauro Assante