Già chitarrista e voce a fianco dell’amico Devendra Banhart, Andy Cabic è anche intestatario in proprio della sigla Vetiver, con la quale giunge a pubblicare il quarto disco in appena sei anni, il primo ad uscire in Europa con il marchio della Bella Union (mentre negli Stati Uniti viene stampato da Sub Pop).
Meno freak e pazzerello del compagno di merende Devendra, Cabic ci offre “In tight knit” un saggio del proprio cantautorato folk tutto melodie limpide e piane, con qua e là appena una punta di spleen malinconico (“Rolling sea”, subito in apertura), che ben presto si scioglie sotto i caldi raggi di un pacioso sole californiano (lo sfarfallio di “Sister”).
Il motivetto ammiccante di “Another reason to go”, deliziosamente rifinito da note d’organo, e la soffice psichedelia di “Down from above” sono i miei due pezzi preferiti tra i dieci in scaletta, mentre “Everyday” si autocandida ad ideale inno pop per propiziare la resurrezione di George Harrison. Una “More of this” dal passo più sostenuto, il country-folk spensierato di “On the corner side” e l’agreste “Strictly rule” completano la scala cromatica (abbastanza assortita, mai sorprendente) a disposizione sulla tavolozza di Cabic. Un disco candido e rasserenante, che fatica un po’ ad entrare in sintonia con la mia indole ombrosa.
Autore: Guido Gambacorta