C’è un po’ meno gente di quanto ci si poteva aspettare, magari perchè nell’ultimo anno è la terza volta che i Linea 77 vengono a suonare a Napoli, oltre ad un paio di concerti tenuti nelle province vicine. Inoltre si capisce subito che una sostanziosa minoranza del pubblico è venuto alla Casa della Musica, stasera, per vedere prima di tutto gli RFC, acronimo di Ritieniti Fortemente Coinvolto, che praticamente giocano in casa. Ed è dunque la band ska punk casertana che apre la serata con un impatto sonoro aggressivo, malgrado diversi problemi tecnici ed un rumore fastidioso nelle casse a destra del palco, e caricano d’euforia il giovanissimo pubblico – età media dei presenti: 19-20 anni al massimo – con canzoni per la verità non certo originali, ma dotate sia di senso dell’umorismo che di rabbia, miscela vincente. Gli RFC, che hanno realizzato proprio in questi giorni il loro terzo disco intitolato ‘Ne Voglio Ancora‘ – che segue ‘Anarchia Sentimentale’ (2003) e ‘Ama e Difendi’ (2007) – stampano merchandise in quantità e sono in giro addirittura da 10 anni nonostante la giovane età, suonando live in lungo e in largo per l’Italia; stasera sul palco usano una sezione fiati di tre elementi (due sax + tromba), e sono guidati dal leader Maurizio, voce e chitarra elettrica, più Antonio ‘BimboGigi’ al basso e Antonio ‘Biacciariello’ alla batteria. Influenze Toasters abbastanza chiare, nella loro musica, ma anche tanto punk italiano, sul genere Punkreas e Derozer; scherzano molto col pubblico tra un brano e l’altro, e presentano l’asso nella manica, sul finale: il duetto con Nitto dei Linea 77 nel loro nuovo singolo ‘Rabbia’. Per quanto il pubblico impazzisca per loro, non mi hanno impressionato, se non a tratti. E poi i Linea 77, veramente deflagranti. Provo a registrare qualcosa con la videocamera senza farmi troppo notare, ma l’audio verrà del tutto distorto, perchè il muro di suono hardcore è davvero troppo potente. Solita alternanza piuttosto regolare tra canzoni in italiano, che ormai, dopo l’album ‘Horror Vacui’ (2008) hanno preso la precedenza, e pezzi in inglese. Suonano tutto l’ultimo album, del quale nel complesso dicemmo bene l’anno scorso, ma pescano dall’intero repertorio. Molto attesa dal pubblico ‘La Nuova Musica Italiana’, canzone di cui sta girando in tv e in internet il simpaticissimo videoclip in cui appaiono tutti i più famosi indie rocker italiani, e per il resto uno spettacolo veloce e potente, con ‘Il Mostro’, ‘Evoluzione’, ‘Inno all’Odio’ e ‘The Sharp Sound of Blades’, e la band che dà il massimo e suda fino alla morte, al limite del rito collettivo, mentre i ragazzi giù dal palco pogano – solo in alcune canzoni, però – come i dannati. Luci installate alle spalle dei cinque o sopra le loro teste, ma puntate sul pubblico, mettono i cinque costantemente in controluce, evidenziandone solo le sagome e rendendo lo spettacolo sinistramente suggestivo. Sembra incredibile che i Linea 77 usino una sola chitarra, quella di Chinaski, perchè il loro hardcore ha un impatto tranquillamente metal, ma in effetti il bassista Dade fa un lavoro ritmico veramente percussivo. Chi non c’era, stasera, s’è perso un ottimo show.
Autore: Fausto Turi
www.myspace.com/linea77 – www.myspace.com/rfcskapunk