In certi autori americani la voglia di manifestare le loro emozioni più intime è così urgente da configurarsi come veri ‘outsiders’ del panorama indie statunitense. Almeno questa è la sensazione che i tre artisti della serata trasmettono. Certo che già c’è stato l’alt-country e il new acoustic movement, ma sempre di trends adeguati alle richieste del mercato si è trattato, mentre invece stasera siamo in territori che con il rock non si incontrano così spesso. Eppure chi conosce almeno un pò Chris Brokaw sa ch’egli è stato un personaggio di primo piano nelle vicende del rock degli anni ’90, sia come iniziatore della cosiddetta corrente slo-core con i suoi Codeine, sia come co-fondatore con Thalia Zedek dei Come, senza contare le innumerevoli collaborazioni importanti (una sera l’ho trovato a prestare le corde a Steve Wynn). Si esibisce per primo, da solo con una chitarra acustica e qualche pedale e la sua tecnica ineccepibile dà vita ad uno spettacolo incredibile riuscendo ad essere velocissimo quando e quanto vuole e un attimo dopo far cadere il tutto in cascate di armonici, mantenendo sempre un suono pieno che non fa rimpiangere nulla a chi lo conosce e lo preferisce ‘elettrico’ con i suoi giri ipnotici. Dopo tocca all’affascinante Jenifer Jackson da New York, perfettamente a suo agio davanti ad un pubblico di una ventina di persone: folk del più puro e ispirato che si possa trovare oggi in giro. Jenifer riesce a far capire benissimo di cosa canta anche grazie ad un paio di canzoni in un italiano forse sintatticamente desueto ma certamente poetico(..‘quando il pensiero pesa penso al blu’…) e diretto (..’ricordo il tuo viso dolcissimo e apertissimo’…). Infine tocca a Laura Veirs che presenta il suo ultmo album ‘Carbon Glacier’. Della sua band Tortured Souls stasera c’è solo Karl Blau con lei sul palco; due chitarre e due voci quindi, che ben rappresentano lo stato dell’arte di un nuovo folk americano consapevole – almeno formalmente – del cantautorato di protesta ‘60/’70 che della lezione di più moderni Songs:Ohia e Cat Power, ma con un deciso filtro blues.
Autore: A.Giulio Magliulo