Formatisi nel sud di Londra a metà degli anni ’80 i Loop hanno battezzato un suono originiale grazie a un potente mix di motorik e pesanti riff di chitarra. Solo tre album pubblicati e con l’ultimo, nel ’90, la band si sciolse.
Così vengono definiti: “un mix di Suicide che suonavano con gli Stooges a bordo di un’astronave costruita da Hawkwind e pilotata dalla CAN”.
Robert Hampson e soci erano figure di spicco post-psichedeliche e pre-shoegaze in un mondo di pop jangle, in grado di far impazzire i media e di lasciare un solco distintivo superiore a quello di alcuni loro contemporanei più vicini, tra cui Spaceman 3 e My Bloody Valentine.
Dopo lo scioglimento il frontman, e fondatore della band, Robert Hampson si allontana dalle chitarre con il progetto elettronico Main, trasferendosi in Francia e collaborando con il leggendario collettivo sperimentale Groupe de Recherches Musical (GRM).
A sorpresa, nel 2013, Loop si riuniscono per suonare e curare il rinomato festival All Tomorrow’s Parties (ATP), a cui hanno fatto seguito alcune esibizioni – tra cui il Primavera Sound nel 2014 ed un tour americano di oltre venti date – e una performance richiesta da Robert Smith (The Cure) al Meltdown Festival (2018).
Oggi Lopp torna a pubblicare un nuovo album che viene anticipato dal singolo ‘Halo‘. Dal titolo ‘Sonancy‘ (dal latino ‘creare rumore’) viene presentato come un album distopico, giustamente arrabbiato e spudoratamente loopiano, un album che segna una rinascita per Hampson e compagni. Verrà rilasciato dalla label Cooking Vinyl il prossimo 11 marzo.
Dagli ultimi sette anni Loop sono composti da Robert Hampson – fondatore e unico membro originario della band – Wayne Maskel alla batteria, Hugo Morgan al basso e Dan Boyd come seconda chitarra.
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