Spesso, molto spesso, arrivano dischi che si fa fatica a “rinchiuderli” nella categoria dell’ordinario, spesso sono come un’avventura che non finisce mai di suscitare stupore. Se non mi tengo volo – nuovo disco de I Carnival – è proprio uno di quei esempi sopracitati, disco colmo di canzoni, shuffle, ritmi, melodie hitsy che descrivono meglio di centomila parole l’esuberanza incontenibile di un indie rock-pop esplosivo, pronto a scalare palinsesti e charts alternative.
La band spezzina in queste nove tracce riscopre il nuovo gusto dell’energia sprizzante, quel sentore a tratti di Bluvertigo Pornovisione cult, altri di un Ivan Graziani col jack Ora che non ho più te, altrettanti di lontani Subsonica Furia fuggitiva, Cinema paradiso che li fa virare leggermente dai chiaroscuri iniziali, brani che comunque risplendono di una incredibile indipendenza e che catapultano l’ascolto in una dimensione ipercolorata, dai colori al neon e dalle sfumature fluò.
In questi tempi bui per l’underground di qualsiasi forma, sentire dischi come questo è come assistere con gli orecchi ad un fenomeno paranormale, questa fresca sfrontatezza a far girare a mille moods, groove, stimoli a marchio joyless premia di primo acchito questa formazione pirica, che continua a valorizzare la creatività invece che gironzolare tra clichè e stilemi pluri-digeriti. La loro è una formula con la cognizione del “bello originale” basta fare due giri di pista dance con Tutti i vizi che ho, affondare nel rock squadrato di Triangolo rock o passare due minuti e quaranta circa di menefreghismo sonico con E me ne sbatto il cazzo, l’assolutamente “cool” è d’obbligo!
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autore: Max Sannella