Uscirà lunedì 21 Novembre 2016 per la Materiali Sonori Soft, disco d’esordio dei The Love Thieves, band livornese composta da Chiara Lucarelli alla voce, Francesco Sorgente alla chitarra, Simone Sonatori al basso e Glauco Ricoveri alla batteria.
Il disco parla di esperienze personali e riflessioni che riguardano temi del giorno d’oggi, come l’amore, l’amicizia e il lavoro e tutti i pro e contro che ne conseguono.
Contrariamente al titolo, le nove tracce in lingua inglese irrompono nello scenario italiano scardinando gli orientamenti tradizionali anche di quelle band anglofone che si ispirano alla musica internazionale. Emergono infatti sonorità ed influenze pop ed elettroniche che provengono direttamente dagli anni ’80, e si rifanno principalmente alla scena new wave, anche se a tratti reinterpretata con maggiore enfasi rock su chitarra e batterie.
Qui abbiamo un disco che suona molto Cure, e moltissimo Eurythmics, dove alla Lucarelli spetta il ruolo non sempre facile della Annie Lennox di turno, anche se la sua voce, più ispirata al punk, non sembra in grado di gestire tutte le sfumature malinconiche degli innesti elettronici tipici della band di ispirazione. Quando la chitarra è più grintosa, come in 40901, o la batteria e la chitarra disegnano ritmi molto punk come in Eko (ascoltate l’intro tuttavia e dite se non ricorda i Cure di Faith) o Follow Your Dreams, la voce di Chiara dà il suo massimo risultato. Secret Love, Midnight, Clomipramine, Meatball, dove sintonizzatori e effetti prevalgono e disegnano fortemente atmosfere new wave, richiederebbero maggiori sfumature vocali (che arriveranno con l’esperienza, senza dubbio), ma complessivamente i pezzi sono architettati con ottima fattura, e sono suadenti, melodici e dinamici al punto giusto, e denotano una gran conoscenza della musica di genere.
L’album nasce da un finanziamento ottenuto, dopo essere stati selezionati nel progetto “Toscana 100 Band”. Avvalendosi della produzione di Andrea Pachetti, l’album è stato registrato a luglio e ha visto l’intervento degli altri due membri fissi al basso e alla batteria, con cui ormai il duo originario fa gruppo fisso per le esibizioni live.
In questo schema sono state confezionate le versioni finali delle 9 tracce, che risultano alla fine una sorpresa positiva e vincente, nonostante la sfida non facile di riprodurre il meglio della musica del primi anni ’80 a 35 anni di distanza e in luoghi molto lontani dall’ambiente originario in cui quelle sonorità sono nate.
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https://thelovethieves.bandcamp.com/
autore: Francesco Postiglione