Un’opera che certamente conferma la posizione dei Mice Parade come gruppo particolare, di nicchia, caratteristico, con una propria matrice ben delineata ed uno stile che comincia a riconoscersi. Nove tracce che di certo non deludono.
Con “Warm Hand in Farmland” abbiamo un debutto parallelo a quello dell’album “Obrigado Saudade”, con una linea melodica seppure lievemente più marcata. L’idea di trovarsi dinanzi a qualcosa che voglia seguire la stessa pista della precedente opera non svanisce nemmeno con la seconda traccia, “Nights Wave”, dove perfino i minuti che impegnano le orecchie sembrano (ma sembrano soltanto) essere gli stessi. Il nuovo lo troviamo da “Passing & Galopping” in poi. Ora non c’è più spazio per alcuna esitazione: la traccia è affascinante e delicata, senza mistero sul significato del titolo. La voce sembra quasi disturbare l’incantesimo avvolgente che si crea. È un affabile sinonimo della vita: non per niente la parte del passing dura un nulla rispetto a quella del galopping. In “The days before fiction” possiamo notare un bell’adoperarsi del gruppo in un uso più «comune» della strumentazione in dotazione, che quasi si svela in una natura venatamente tropicale, per poi tornare misticamente metropolitana, suburbana, infine kraut. Poche parole sono necessarie e sufficienti per “Steady As She Goes”. Classica. Naturale. Elegante.
Torniamo alla pista già battuta precedentemente con “Waterlide”, dalle asimmetrie solo apparenti, frutto di un simil-sincopato ben congegnato tanto nei ritmi quanto nelle successioni strumentali. “The Boat Room” è forse la traccia che più s’accosta a ciò che viene comunemente assimilato con il rock: sonorità ben delineate, marchio più pulito;“Ground As Cold As Aommon” è asimmetria chiara, limpida, netta nei confini.
Di nascosto arriva un pacificatore “Ende”.
Autore: Diego Cordua