Non ci sono sostanziali novità, nel nuovo disco dei Dinosaur Jr (escludendo la comparsa di qualche tastiera, come in “Don’t Pretend You Didn’t Know“).
Ma chi cerca le novità, in un disco dei Dinosaur Jr?
Non credo esista un solo loro fan che vorrebbe qualcosa di diverso da queste canzoni rumorose e agrodolci, zeppe di melodie malinconiche.
Nessun fan dei Dinosaur Jr potrebbe tollerare un J Mascis che non canta “à la J Mascis”, con quella voce nasale e scazzata, che è il suo marchio di fabbrica. Nessun fan vorrebbe mai fare a meno di quegli assoli di chitarra che suonano come lamenti o come urla laceranti (che poi probabilmente i fan dei Dinosaur Jr riescono a tollerare, in generale, solo gli assoli di chitarra di J Mascis, e sono allergici a tutti gli altri).
Non c’è niente di nuovo, dicevemo, in “I Bet On Sky”. Ma è davvero un bel disco, molto probabilmente il migliore di questa “terza fase” della carriera dei Dinosaur Jr, quella del ritorno alla formazione originale.
Pezzi come “Almost Fare“, con quella timida chitarra acustica incastrata tra riff elettrici e feedback e il suo andamento pigro, sono destinati a diventare un classico del repertorio di Mascis & Co.; “See It On Your Side” e la bellissima “Stick AToe” (dove ritroviamo i tasti di un pianoforte) rispettano tutti i canoni della ballad elettrica “à la Dinosaur Jr”, e sicuramente provocheranno brividi e pelle d’oca durante i loro prossimi concerti.
“Watch the Corners” ha quel perfetto equilibrio tra melodia e chitarre rumorose (compreso un accenno di riff metal, passione mai celata di Mascis) che m’ha fatto da sempre amare questa band, e quando il padre-padrone “lascia spazio” a Lou Barlow, poi, spuntano fuori perle come “Rode“, ispiratissima chicca power-pop, degna dei migliori Sebadoh.
In definitiva: poco importa se mai e poi mai questi tre signori si azzarderanno ad “osare” un po’ di più. Hanno trovato la ricetta perfetta e non l’abbandonerranno mai. Del resto, ricordate quando vostra mamma vi preparava il vostro piatto preferito? Non eravate forse contenti solo quando ritrovavate esattamente gli stessi sapori che desideravate trovarvi?
Non era la cosa più brutta del mondo ritrovarsi a dire: “mamma, scusa, ma che c’hai messo dentro?”. Ecco, appunto, questo disco ha esattamente lo stesso sapore (agrodolce, ovviamente) che voi sperate che abbia. Buon appetito!
Autore: Daniele Lama