Michael Milosh, che s’identifica nel mondo della pop music col solo cognome, ha goduto di una buona considerazione e tanti apprezzamenti con i suoi precedenti lavori su Plug Research, gli ottimi “You Make Me Feel” e “Meme”. Adesso però questo violoncellista per vocazione, originario di Toronto, è costretto a cimentarsi con la prova del nove e nella fattispecie con quello che per molti è il disco della maturità, ossia il terzo, stavolta su !K7, intitolato dal canadese “iii”, che ha tutta l’aria di esprimere semplicemente un tre in numeri romani, senza però l’ausilio del tasto shift!
“iii” è un disco concepito in volontaria solitudine, ideato e registrato in Thailandia, precisamente sull’isola di Koh Smaui. Milosh mastica trip-hop, lambisce soul, R&B e qualche volta il dub, inoltre definisce in aiuto dei critici, la sua musica attuale come electro-pop ed elettronica downtempo. E’ proprio “il capitolo downtempo” che interessa di più, con questa scelta il musicista ha la possibilità di spaziare di più con i suoni e la strumentazione concentrando l’attenzione su un preciso risultato finale. Si consiglia però, di leggere o giudicare in quest’occasione il Milosh “brano per brano”; tutti i pezzi presi singolarmente sono molto belli, però Michael è stato avaro in varietà e ciò nell’ascolto integrale del disco si nota decisamente, così come sono troppe le tracce che hanno una forte somiglianza. Inoltre il cantato in falsetto su tutti e nove brani dà un ampio segnale soul che però può essere anche facilmente interpretato come lamentoso per non dire lagnoso. Una severità che Milosh non merita e tornando sul ragionamento del downtempo, a parte i buoni arrangiamenti, lo scopo è mettere in rilievo altresì l’egregio lavoro fatto in fase di mixaggio, step fondamentale per una buona riuscita di un disco oggi. Tant’è che il protagonista affida il delicato lavoro al banco mixer per gestire campioni, chitarre, glitches e archi all’egregio Josh Eustis dei famigerati Telefon Tel Aviv, che trasporta in maniera eccellente il sound in una direzione prevedibile che tuttavia non interferisce per nulla con l’intimo lavoro svolto da Mike!
Autore: Luigi Ferrara