Il cantautore napoletano Giovanni Truppi esordisce come solista – ma lo ricordiamo a capo del gruppo Le Baccanti, in un concerto al Neapolis Rock Festival, già nel 2002… – con questo disco dai testi spesso surreali e naif, ma al contempo narrativi, ricchi di dettagli, che senza prendersi troppo sul serio, incitano ad affrontare la vita con la giusta leggerezza, fuori da certi schemi imposti (la filosofia spicciola ed efficace di ‘Mario’ e ‘Scomparire’), seguendo la propria vocazione ed inseguendo ciò che realmente si desidera; il disco si pone idealmente nella scia del miglior Francesco Baccini, così come, con riferimento ai giovani contemporanei, ci verrebbe da accomunare idealmente questo musicista ad altri narratori di un Mondo capovolto, come Dente, Brunori sas, Fitness Forever o anche Simone Cristicchi.
Il disco è caratterizzato da una valida scrittura musicale, molto curata e ricchissima di soluzioni e suoni (acustici ed elettrici, e molti legni e ottoni), sospesa tra il pop, il cantautorato rock e qua e là delicati blues, e malgrado inizialmente possano essere i brani più giocosi – ‘Respiro’, ‘Dormiamo Nudi’ oppure ‘Manuela’ – a colpire l’immaginazione, dobbiamo dire che i momenti complessivamente più rilevanti sono invece ‘Mandorle’, ‘Soffiando’ e ‘Scomparire’, meno appariscenti ma di stoffa musicale ben più pregiata, e potenzialmente capaci di durare ben più di un’Estate; ‘Mandorle’ in particolare è il picco assoluto del lavoro: un blues mimetizzato dietro i virtuosismi della voce di Truppi, stiracchiata bene fino al falsetto.
Il disco prende dunque, nella seconda metà, una piega intimista, gli arrangiamenti in particolare si diradano e addirittura scompaiono nella conclusiva ‘La Nostra Ultima Notte d’Amore’, per solo voce e chitarra elettrica, veramente notevole.
Di ‘Tanti Auguri’, cover di Raffaella Carrà del 1978, per la verità non si sentiva alcun bisogno, malgrado si capisca l’intenzione di sventolarla come manifesto estetico di libertà, coerentemente con la poetica di tutto il disco.
Giusto lo spazio, in coda, per un’ultima zampata pop, il potenziale singolo intitolato ‘Respiro’, che ricorda certi corto circuiti emotivi tra strofe riflessive e ritornelli luminosi di Max Gazzè.
Dunque un grande potenziale artistico ed una fantasia enorme, per questo cantautore.
Autore: Fusto Turi