Bruce Kaphan alla steel guitar (Red House Painters, American Music Club), Theo Travis al sassofono e ai flauti, Pat Mastellotto e Gavin Harrison alla batteria (per entrambi esperienze nei King Crimson) e la London Session Orchestra al gran completo, ingrossano le fila delle apparizioni e delle collaborazioni presenti su questo disco – il sesto della serie – accreditato alla sigla No-Man, vale a dire Tim Bowness responsabile di testi e canto e il leader dei Porcupine Tree Steve Wilson agli strumenti.
“Schoolyard ghosts” è un’opera estremamente curata in ogni singolo dettaglio, elegante nei suoi sontuosi arrangiamenti, abbracciata a nostalgie progressive (“Pigeon drummer” evoca i mondi fiabeschi del Re Cremisi, seppur ritagliati da sforbiciate violente) e tutta impregnata di umori dream-pop (“Song of the surf” ad esempio, e poi piano, percussioni, accordi di chitarra e soffi di flauto a punteggiare le orchestrazioni fluttuanti di “Truenorth”). Un paio di episodi suonano decisamente troppo leziosi (una “Wherever ad alto contenuto di zuccheri, una “Song of the surf” che cerca sbocchi in direzione glitch senza trovarli sul serio), mentre altrove il connubio tra raffinatezza cantautorale e suggestive atmosfere slow-core risulta sicuramente ben bilanciato (mi riferisco in particolare a “Beautiful songs you should know” e all’umbratile “Mixtaped”). Consigliato tanto ai fans di David Sylvian che a quelli dei Piano Magic.
Autore: Guido Gambacorta