Di progetti e progettini n’abbiamo pieni gli scaffali.Di dj musicisti basta ripercorrere i fausti anni ’90 per trovarne a palate. Di dj orchestrali non abbiamo grossi ricordi.
Quello dei Thievery Corporation da Washinton Dc, forse è l’esempio più attuale nella foresta confusionaria dell’elettronica rock contemporanea post dj.
Non sono una novità, e sono già al quarto lavoro (The Cosmic Game per la cronaca) ma il concerto milanese dell’Idropark Fila, è una chicca (per i moderati della Culture Club) quasi da assaporare lentamente.
Quasi!
Davanti ad un pubblico correttamente ordinato, i due dj orchestrano le tele sonore dell’ultima fatica (forse l’album d’azzardo) una miscellanea da Cafè del Mar riportata verso ambizioni non sempre chiare e longilinee, anzi avvolte mediocremente assemblate.
Una “sfilata”per sitaristi pasionari (non volevamo certo Ravi Shankar!) bassisti con troppo entusiasmo ballereccio, e vocalist black and white non sempre all’altezza del proprio compito.
La loro innovazione sta nel progettare sonorità world (non abuseremo mai troppo di sto vocabolo!) originali e peccaminosi, la bossa con la drum’n bass, l’afromusic con l’oriente più europeo, fino ad arrivare alla psichedelia rock (ingerenza buona presente nell’ultimo album).
Al momento di mettere in atto la scena (il concerto pardon!) tutto cambia se non si ha la lucidità e i numeri per poterla esibire.
Il pubblico balla e gradisce, ma siamo in scena, please!
Garza e Hilton (i due dj), il resto appare, sfuocato!
Autore: Luigi La Delfa
www.thieverycorporation.com