Tutti sono d’accordo che dopo “Songs for the deaf” i Queens of the stone age hanno lasciato l’amaro in bocca con “Lullabies to paralyze”.
Sia stata la cacciata di Olivieri, sia stato un Homme meno ispirato, ma il quarto lavoro della band non era certamente al livello dei precedenti. “Era Vulgaris”, Quinto disco dei QOTSA, è certamente un proseguo del precedente ma con una qualità migliore, con uno stile che si addice decisamente di più al nome della band.
Il disco vede tra l’altro partecipazioni illustri come Mark Lenegan (voce in “River in the Road”), Julian Casablancas (voce e chitarra in “Sick Sick Sick”) e Trent Reznor, voce in “Era vulgaris” ( pezzo presente solo nella versione UK).
Era Vulgaris è un disco dalle multiple sfaccettature: ci sono pezzi come: “Sick Sick Sick”, “Acid Battery”, “3’s & 7’s” , basati sulla centralità del riff di chitarra (come sempre potente ed incisivo) che si fonde perfettamente con le melodie vocali di Josh.
“Turning on the Screw” o “I’m a Designer” sono brani che guardano un po’ alla new wave (sempre con occhio stone) e un po’ al brit pop (in I’m a Designer la voce sembra quella di Demon Albarn nei Blur).
In più ci sono canzoni come : “Misfit Love” in cui al noise si fondono atmosfere psicadeliche, “Into the hollow” caratterizzato da chitarre e vocal molto sognanti, o “Run Pig Run” (uno dei pezzi migliori del disco) che riporta alle atmosfere di “Songs for the deaf”: ritmica potentissima e chitarre violente senza tralasciare delle intromissioni psicadeliche.
La bonus track “è Running Jocke”, una ninna nanna in crescendo, con cui Homme e soci chiudono un disco nel complesso sufficente che non sfiora nemmeno con un dito i livelli di “Songs for the deaf” ma che almeno risolleva il gruppo dallo scivolone fatto col precedente lavoro.
Autore: Davide Cairo