Gli Hüsker Dü sono stati una belle band cardine della scena rock mondiale che ha attraversato gli anni Ottanta, lasciando dietro di se una scia interminabile di influenze costruita su di una serie di prove discografiche più che eccellenti, nonostante siano state a volte inficiate da una qualità di registrazione non sempre all’altezza, alla quale ha fatto da contraltare la qualità della scrittura di canzoni che hanno lasciato un segno indelebile. Il trio di Minneapolis ha “bruciato” la sua parabola discografica nell’arco di un lustro, dal 1982 al 1987 registrando sette album di cui due doppi, un live e un mini-Lp ed una manciata di singoli, cui sono stati aggiunti postumi altri due album dal vivo che hanno raccontato l’ultima tournée ed i primissimi concerti tenuti al Longhorn Bar davanti a poco più che un centinaio di amici e primissimi fan. Bob Mould, insieme al compianto Grant Hart (scomparso nel 2017) e a Greg Norton hanno mostrato un lato diverso dell’hardcore-punk evolvendosi ben presto dai suoi rigidi canoni, anche per non averne mai abbracciato l’estetica, mostrandosi capaci di travalicare il genere per dare un’impronta moderna al rock incendiario di quella scena. Attraverso album leggendari come “Zen Arcade” (SST, 1984), “New Day Rising” (SST, 1985), “Candy Apple Grey” (WB, 1987) e fino al canto del cigno di “Warehouse: Songs and Stories” (WB,1987) gli Hüsker Dü hanno mostrato tante facce diverse come dichiarava Bob Mould alla rivista Spin nel 1985: “Quando abbiamo iniziato eravamo veramente melodici, poi siamo diventati davvero aggressivi, quindi veramente tristi; più tardi siamo divenuti rumorosi, poi di nuovo melodici e più tranquilli, e ora siamo potenti ma sempre melodici. Abbiamo sperimentato di tutto, dal jazz d’avanguardia alle ballate acustiche e all’heavy metal, e crediamo di avere fatto tutto ciò che era possibile fare. E per ogni canzone che abbiamo registrato ce n’erano probabilmente almeno tre che abbiamo gettato via”.
Proprio nell’ottica di quest’ultima frase possiamo inserire questo “Tonite Longhorn”, un doppio disco inedito di rare registrazioni dal vivo degli esordi embrionali della leggendaria band sul palco. Ricavato dagli archivi storici delle registrazioni degli Hüsker Dü compilati dal defunto ingegnere del suono Terry Katzman, l’album raccoglie 28 tracce esplosive catturate in tre diverse serate tra il luglio 1979 e il settembre 1980 durante le quali il tiro è salito sul palco del leggendario Longhorn Bar di Minneapolis, MN. Pubblicato in occasione del recente Record Store Day dalla storica etichetta degli esordi, la Reflex, “Tonite Longhorn” può essere inteso come un compendio live del cofanetto “Savage Young Dü” edito nel 2017 dalla Numero Group, una sorta di macchina del tempo che riporta l’ascoltatore direttamente agli albori degli Hüsker Dü, con il trio che si scatena in performance straordinarie in cui i momenti salienti includono classici della prima ora come “All Tensed Up“, “Do the Bee“, “MTC” e “Statues“, oltre a una feroce cover di “Chinese Rock” di Johnny Thunders and the Heartbreakers, insieme a tanti brani ma finiti su album prima del 2017, come “Do You Remember?” solo per citare quello scelto come brano di supporto a questa uscita con tanto di video.
A proposito di Tonite Longhorn, Bob Mould degli Husker Dü ha affermato che: “La maggior parte degli artisti inizia la propria carriera guardando ai propri eroi per trovare ispirazione. Tonite Longhorn è una panoramica completa di tre adolescenti che rendono omaggio, sperimentano generi diversi e, cosa più importante, costruiscono le basi per le cose a venire. Sapevamo cosa avevamo: una buona chimica, grandi melodie e armonie, e una sovrabbondanza di giovane (e a volte stupido) entusiasmo. Sapevamo di essere diversi, e sapevamo di essere sulla buona strada“.
Ad arricchire questa uscita le preziose note di copertina di Thurston Moore dei Sonic Youth, che spiega come meglio non si potrebbe cosa sono stati Hart, Mould e Norton: “Gli Hüsker Dü potevano suonare hardcore fino alla morte, ma non erano hardcore fino in fondo – erano qualcos’altro. È a questo che mi sono ispirato e che sento in queste registrazioni dal vivo, che hanno lasciato un’impronta così magnanima che è come se fossero le batterie delle nostre vite, mentre continuiamo a scorrere gli anni“. Tonite Longhorn non è solo un documento che fotografa gli inizi di una band, ma è un disco che può aiutare, non solo i fan di vecchia data, a comprendere meglio cos sono stati “quegli anni importanti.
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Husker Du Database http://www.thirdav.com/hddb.shtml
https://recordstoreday.com/SpecialRelease/15817
autore: Eliseno Sposato