Davide La Rosa, nato a Como il 23 Giugno 1980.
Luca Piesantelli in arte Pierz, classe 1982.
Sono loro, attualmente, gli artisti più caustici, sarcastici, critici nei confronti della Chiesa. Ambedue non sono nuovi al fumetto ironico di critica; entrambi gestiscono un blog molto seguito sulla rete (http://ravioliuestern.blogspot.it/ quello di Pierz, http://lario3.blogspot.it/ quello di La Rosa). In più vengono da esperienze editoriali simili a questa che ha portato sugli scaffali delle fumetterie La Bibbia 2.
Pierz è l’autore di Ravioli Uestern, 3 volumi pubblicati sempre dalla Nicola Pesce, mentre il suo anticlericalismo La Rosa aveva già avuto la possibilità di metterlo in mostra in lavori quali Il nuovo romanzo di Dan Braun, sempre per NPE, la serie Suore Ninja per Star Comics, senza contare lavori come Zombie Gay in Vaticano, capostipite del suo progetto autoriale.
Si sono riuniti, queste due teste calde, per dare un seguito alla Bibbia, il libro più venduto, letto, chiacchierato della storia. La Bibbia 2 è un lavoro citazionista, ridanciano, in cui i fumettisti, autori entrambi sia dei testi che dei disegni, si divertono a prendere in giro alcune delle credenze alla base della religione cattolica, quali la transustazione, la creazione del bene e del male, la vita dopo la morte. Il tutto con il chiaro scopo di criticare più che la religione in sé, la deriva politica e sociale che ha preso, portando il cattolicesimo attuale ad essere una delle religioni più politiche esistenti.
Sicuramente un’opera in alcune parti meno brillante delle precedenti dei due autori, ma la Bibbia 2 riesce nello scopo di colpire la fantasia del lettore, soprattutto quello più smaliziato, con continui rimandi ad altre opere (ne sono un esempio i titoli dei vari capitoli), con la presenza di personaggi della Bibbia rivisti e rivisitati in chiave sarcastica (Gesù e Giuda su tutti), con l’inserimento di situazioni alle volte blasfeme ma sicuramente sfiziose da leggere.
Un libro assolutamente non consigliato a chi della fede ha fatto una ragione di vita: La Rosa e Pierz non perdonano e nella loro analisi colpiscono anche il credente, visto come persona che non riesce a distinguere l’allegoria dalla verità, la realtà dalla fantasia. Anche nelle lettere che i due ci lasciano alla fine di ogni capitolo, è lapalissiano il loro messaggio: “Aprite gli occhi!”
Un rischio per i due autori, soprattutto per La Rosa, visto i suoi “precedenti” editoriali, è quello di essere marchiato per sempre come autore di questo genere, non riuscendo a trovare spazio per altro tipo di opere. Sempre che di rischio si tratti, e non di una benedizione atea.