Questa band inglese esordisce per l’etichetta inglese Talitres rec. di Bordeaux, con già in repertorio una certa quantità di canzoni in grado di attirare l’attenzione su di sè. Mi pare che il folk americano dei Ralfe Band lo si possa inquadrare come una versione meno “pericolosa” ed oscura di quello di Tom Waits, eppure le similitudini con il grande autore californiano di origini britanniche ci sono.
Molto buoni i testi allegorici, visionari, con una scrittura che ricorda il Dylan dei primi 70, testi che potete anche leggere sul loro sito internet alla pagina www.ralfeband.com/lyrics.php e mi piace anche il bagaglio piuttosto vasto di strumenti cui il quartetto fa ricorso, che vede pianoforte, mandolino e fisarmonica ad arricchire le soluzioni melodiche delle chitarre acustiche; ma il motivo per cui mi è venuto naturale scomodare un gigante inarrivabile come Tom Waits, è il lato oscuro di questo gruppo che, per la verità, già dalla copertina lascia intendere di essere attratto dagli animali della notte, dagli spettri e dalle atmosfere struggenti e malinconiche. Del resto, la folk music è soprattutto questo, no? I due singoli estratti finora da questo CD sono ‘Woman of Japan’, che ricorda Pavement, Folk Implosion, ed il nuovo ‘Albatross Waltz’, il cui video gira in tv in queste settimane. Forse, con un po’ di coraggio in più, in ‘Swords’ si sarebbe potuto superare l’unico limite di questo gruppo, cui certo non manca la creatività ma che ancora si mostra acerbo nella ricerca della melodia come principale soluzione.
Autore: Fausto Turi