“I giorni dell’abbandono” di Elena Ferrante
Casa editrice: Edizioni E/O
Anno pubblicazione: 2002
N. pagine 213
Prezzo: € 9,50
Per amore di Mario, Olga ha lasciato la sua città natale, Napoli, e si è trasferita a Torino; per amore di Mario, Olga ha lasciato il suo lavoro e si è dedicata alla famiglia; per amore di Mario, Olga ha lasciato i suoi amici e ha cercato di entrare in una cerchia ristretta di conoscenti; per amore di Mario, Olga ha lasciato le sue ambizioni e ha assecondato quelle del marito. Dopo quindici anni di matrimonio, è Mario che lascia Olga, ma per amore di Carla, una ragazza di vent’anni. Dopo i primi momenti d’incredulità, mista alla convinzione che Mario tornerà a casa, Olga comincia il suo precipitoso declino, che coincide proprio con la consapevolezza di essere rimasta sola. In realtà, Olga è rimasta da sola a badare a due figli e a un cane. Da quel momento, Olga perde la concentrazione, dimentica gli impegni e diventa incapace di fare anche le cose più banali. Si dimentica persino dei figli, per i quali comincia a provare un senso di distacco (una diversa forma di abbandono). La descrizione del senso di smarrimento della protagonista è così minuziosa che si prova un senso d’angoscia man mano che si avanza nella lettura. Soprattutto la parte centrale del romanzo – fissa in una Torino semideserta e arroventata dal caldo di agosto – è quasi faticosa da leggere, tanto è reale la sofferenza della protagonista.
Elena Ferrante rende in maniera perfetta non solo i sentimenti di Olga, ma anche la perplessità dei figli che assistono curiosi alla metamorfosi negativa della madre, alla quale spesso non risparmiano commenti spietati. Dopo una prima fase di abbrutimento, in cui la protagonista è rappresentata come una figura frammentata dalla perdita del suo unico punto di riferimento, nella seconda fase della storia è racchiusa la parabola ascendente. Olga, infatti, si rifiuta di ripiegarsi totalmente su se stessa e acquista una nuova consapevolezza di sé, dalla quale scaturisce anche una nuova visione dell’ex marito. Trovata la strada per uscire dal cono d’ombra in cui aveva vissuto per anni, Olga ritrova un nuovo slancio, riprende a lavorare, riconquista “l’indipendenza intellettuale” ed è anche pronta per innamorasi di nuovo.
Per quanto breve possa sembrare, questo è un romanzo molto impegnativo, da non sottovalutare assolutamente. Ottima la descrizione analitica della psiche femminile e delle dinamiche ad essa correlate.
NOTA SULL’AUTORE
Elena Ferrante è autrice dell’Amore molesto, da cui Mario Martone ha tratto il film omonimo. Dal romanzo successivo, I giorni dell’abbandono, è stata realizzata la pellicola di Roberto Faenza. Nel volume La frantumaglia racconta la sua esperienza di scrittrice. Nel 2006 le Edizioni E/O hanno pubblicato il romanzo La figlia oscura, nel 2007 il racconto per bambini La spiaggia di notte e nel 2011 il primo volume dell’Amica geniale, seguito nel 2012 dal secondo volume, Storia del nuovo cognome.
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autore: Flavia Vitale