Indomiti e ribelli, oscuri e notturni The Bone Machine macinano rock’n’roll senza fronzoli. Al loro sound non c’è alternativa. Tanto, puro e divertente rock’n’roll infarcito di garage, stomp blues e rockabilly psicotico sono gli ingredienti di questo esaltante “Sotto questo cielo nero”. Il trio non ha velleità letterarie e i testi sono semplici, divertenti e immediati. I personaggi descritti nei brani sono sciroppati animali notturni che incalzano l’altro sesso o scappano dalla normalità della vita ordinaria del giorno. Con vari omaggi al rock anglosassone i tre a modo loro ringraziano gli Stooges di “I wanna be your dog” nel beat rockabilly di “Sono sempre un cane” e il cinema di Romero nel boogie r’n’r di “Rock’nroll o morte”. Tom Waits non viene omaggiato non soltanto nella scelta del nome della band ma anche nel blues notturno e da club de “La luna e la notte”, ma il pezzo più esaltante è la conclusiva “Scavo la mia fossa”, un gran pezzo rock, degno dei migliori brani dei ’70.
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autore: Vittorio Lannutti