Non è italiano, Sandro Perri, anche se ci piacerebbe che lo fosse. Di origini italiche, Perri è però un musicista canadese già fortificato da una serie di esperienze musicali live che vanno dal monologo chitarra e voce al duetto con Eric Cheneaux fino alle performances con band di 4-6 componenti. Da queste esperienze nasce questo album, i cui cinque pezzi sono in realtà estensioni e mixaggi di esibizioni registrate dal vivo, sulla base dei pezzi composti per il primo e unico album “Like Hearts swelling”.
L’ispirazione fondamentale è quella della chitarra acustica che in queste track predomina in maniera assoluta: ma si lascia accompagnare, soprattutto nei primi due pezzi, “Romeo Heart (slight return)” e “Requiem for a Fox” da un’adeguata sovrastruttura elettronica, che non copre il sound ma lo avvolge in sottofondo, lasciando intatta l’ispirazione melodica di base. Al monologo chitarra-voce ricorre invece in “Sky Histoire”, “Dreaming” e “Circles”, e qui la voce campeggia più forte, anche se è una voce volutamente melliflua, suadente, dolce, di accompagnamento più che di grido, come del resto l’ispirazione complessiva di questo cantautore che ricorda contemporaneamente certo folk americano e le esperienze elettroniche stile Radiohead, per intenderci.
Il risultato complessivo è più che gradevole: ma non si va oltre l’assaggio, perché cinque pezzi, per giunta rimaneggiamenti di prove live, sono davvero pochini per misurare le capacità di riuscita di un album. Il talento, quello c’è: vale la pena di aspettare Sandro Perri al primo esordio in long playing, anche per vederlo risolvere certe incertezze sul riempimento sonoro di alcuni pezzi, che in Polmo Polpo restano qua e là irrisolte.
Autore: Francesco Postiglione