Sperimentatore instancabile David Thomas, particolarmente attivo in questi ultimi anni, senza essere mai scontato, nè ripetitivo. Il leader dei Per Ubu tra i numerosi impegni e collaborazioni ha trovato anche il tempo di continuare con il progetto Two Pale Boys (Keith Moliné alle chitarre ed al violino ed Andy Diagram alla tromba), pubblicando il secondo cd del trio, dopo “Surf’s up!”. L’album è privo di batteria e percussioni, ha un suono particolarmente abrasivo e quasi sempre privo di melodia. Il principale genere di riferimento è il blues, ma sempre sofferente, a volte difficilmente riconoscibile per quanto viene gonfiato dai calci del noise, simili a quelli dei Fantomas, o della voce di Thomas, particolarmente psicotica e sull’orlo di un precipizio. Per il trio è particolarmente facile entrare in territori sconosciuti, fare i salti nel buio della musica, dato che hanno un’esigenza sfrenata di libertà e di spaziare, tra i deragliamenti della tesa “Nebraska alcohol abuse”, la stralunata “Prepare for the end”, il fuzz che trasuda blues di “Newe Orleans fuzz”, e gli echi inquietanti e lontani di “Habeas corpus”. Astenersi chi ricerca la melodia facile.
Autore: Vittorio Lannutti