Gli Heat Fandango sono un trio nato dalle ceneri di alcuni dei migliori gruppi marchigiani degli ultimi due decenni, vale a dire Lush Rimbaud, Jesus Franco and the Drogas, NewLaserMan, Beurk!. Si esprimono con un indie rock di elevato spessore e che ha tra i suoi numi tutelari The Fall, Gallon Drunk, Suicide, Lydia Lunch, Soft Boys e Thee Oh Sees.
Il loro è un garage che sfocia nel blues quanto nel punk con riff incalzanti, tappeti di organo Farfisa e con una ritmica quasi sempre percussiva creano la base musicale per brani che trattano storie di vissuto quotidiano, di nevrosi, di voglia di riscatto, In altre parole il sound del gruppo è puro spirito rock immediato e senza fronzoli come viene dichiarato da l’iniziale title-track che nel suo pulsare evolve verso sonorità che sembrano giungere dai postumi dell’ondata del Paisley Underground. I momenti più nervosi sono “Here They Come” l’aggressiva “Controlled”, ma anche “Guilty” non scherza con gli incroci chitarra-Farfisa che rendono il brano frizzante. Lo spazio per il blues viene affidato a “C’mon Babe”, uno sgangherato e serrato rock-blues, mentre con “Hard Nite” i nostri virano verso un boogie reso pop. Disco resiliente che trasmette voglia di rock underground di qualità.
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autore: Vittorio Lannutti